“PENSARE PAROLE”: recensione libro per martedì 18 novembre 2014
“LA MACCHINA DELLA FELICITà” di Flavio Insinna MONDADORI;
E’ arrivato in libreria edito da Mondadori il primo romanzo di narrativa dell’istrionico showman Flavio Insinna dopo il suo esordio di due anni fa con “NEANCHE CON UN MORSO ALL’ORECCHIO”, un dolorosissimo sfogo, sempre per Mondadori; ora ritorna da scrittore vero, passione che coltiva da sempre, il desiderio di raccontare, con “LA MACCHINA DELLA FELICITA’, titolo di grande fantasia e suggestione, ma che riesce a spiegare il mondo, le sofferenze e i timori di un uomo, il protagonista Vittorio, che certo può essere Insinna ma può essere ogni uomo e donna che noi conosciamo, può essere un po’ tutti noi. Il romanzo è sorprendente, di impatto emozionale, coinvolgente, una storia di vita e d’amore moderna, viscerale e romantica ma non scontata né noiosa, la storia di un uomo che esce fuori dal suo guscio a fatica per ritrovarsi coinvolto in una “MACCHINA DELLA FELICITA’” che lui ha nel suo cuore ma che ha sempre allontanato per paura di farsi del male, “UNA MACCHINA DELLA FELICITA’” da cui è attratto inesorabilmente e che lui combatte per non farsi stritolare dalla vita e dalla passione. Vittorio è un uomo solo, abitudinario, che lavora in un casinò, si lascia vivere e consuma storie di sesso che non lasciano traccia; il martedì che è il suo giorno di riposo dal lavoro, va al cinema a vedere sempre film di poco successo in modo da non restarne coinvolto; alla cassa conosce Laura che lavora lì, è una donna bella, una donna di carattere con una figlia con cui ha un rapporto conflittuale, ma è una sognatrice, è libera nell’animo, al contrario di Vittorio lei sogna e sogna di andare in Polinesia e aprire un chiosco, un mondo lontano e dove c’è il mare. Tra i due scocca la scintilla che capovolgerà le loro vite con un finale inatteso, una storia a tutto tondo che porta diritto alla “MACCHINA DELLA FELICITA’”. Il titolo bellissimo evoca e fa presagire conflitti, domande, rischi, impegno, cura, ripensamenti e dedizione. Il romanzo gronda di tutto ciò, cresce di intensità pagina dopo pagina, niente è buttato lì, non vi è una fase statica del racconto ma un bel coinvolgimento da parte del lettore che sicuramente noterà l’empatia, la grazia, la “casualità” di un destino per i due protagonisti di incontrarsi. Il romanzo ci fa scoprire un Insinna vero scrittore, un futuro in tal senso per lui da coltivare assolutamente.
DANIELA MEROLA