“PENSARE PAROLE”: recensione libro “TERRE RARE” di Sandro Veronesi
Per martedì 4 novembre 2014;
Sandro Veronesi torna con il nuovo romanzo “TERRE RARE” edito da Bompiani, seguito di “CAOS CALMO” del 2005 e vincitore del premio strega, tradotto in 20 paesi e diventato un film di successo grazie a Nanni Moretti. Quindi questa nuova fatica riprende la vita del protagonista Pietro paladini che avevamo lasciato vedovo e con una figlia piccola. Ritroviamo Claudia, la figlia, cresciuta, ha 18 anni e il protagonista con un nuovo lavoro e con una relazione amorosa. Il cristallo di monazite la cui bolla difendeva Pietro dal mondo tradotto dal greco significa “essere solitario” e che contiene tra gli altri elementi il disprosio e che sono tutti appartenenti alle cosiddette “TERRE RARE” perché la loro estrazione necessita la distruzione dei materiali che le rivestono per riuscire ad estrarre ciò che c’è all’interno; questa spiegazione è importante per spiegare il titolo del libro “TERRE RARE”; si parte dunque da un “essere solitario” la monazite, la bolla di Pietro Paladini, per ottenere qualcosa di raro e per raggiungere questo bisogna fare una eliminazione completa di tutto ciò che ha segnato un evento fondamentale di una vita; dalla bolla alla realtà quindi, ed è quello che è successo a Pietro paladini ed ecco il perché del titolo “TERRE RARE”. Un romanzo con un grande intreccio, ricco di avvenimenti uscito ora a 9 anni di distanza da “caos calmo” di cui può essere considerato il secondo tempo. Un libro sorretto dalla tensione della profondità del rapporto padre-figlia e dalla consapevolezza impietosa di essere fuggiti e di aver mentito per troppo tempo. Veronesi costruisce una realtà che oscilla tra l’ignoto, il sogno e il conosciuto fino poi a riconoscersi in una realtà evidente. Il protagonista ora vive a Roma con la figlia, ha un rapporto di passione con Dianette, una coatta separata con due figli, è socio di una ditta che si occupa di comprare e vendere auto usate, la “SUPERCAR” sull’Aurelia. Dopo una inchiesta della finanza si scpre che il suo socio Lello faceva loschi affari con una banda di rumeni e la ditta viene messa sotto sequestro; di conseguenza Pietro perde il lavoro; all’improvviso la sua vita precipita in un vortice di cambiamenti radicali, non ha più il controllo, anche sua figlia Claudia decide di ritornare a Milano per raggiungere la zia Marta e così Pietro decide di fuggire. La fuga è piena di significati metaforici, fuga che invece svelerà un quadro completo dell’intera esistenza del Paladini; un processo di svelamento nel quale veronesi parlerà attraverso la vita del protagonista dell’italia intera tra corruzione, illusione, consumismo ed eccessi. Fino all’approdo finale nelle “TERRE RARE” del disprosio dove si è difficile arrivare ma quando ci si arriva si capisce perché si è lì, si capisce il perché del proprio cammino e ci si sente finalmente ritrovati senza mai aver saputo di essersi persi.
DANIELA MEROLA