Magazine Diario personale

Pensieri avari

Da Whitemary
Vi capita mai di pensare a quanto una persona possa essere, o essere stata, importante per voi e di quanto invece voi siete, o siete stati, importanti per lei? Ci sono persone che sono delle comparse più o meno durature, ma che comunque si caratterizzano per il fatto di esserci solo per un certo periodo. Spesso ripenso alle comparse della mia vita e mi chiedo se anche loro provano per me, quello che io provo per loro. Non sono state necessariamente cotte o flirt, sono state anche persone con cui ho avuto momenti di amichevole complicità o con cui ho condiviso sogni e pensieri, occhi con cui ho scambiato sguardi in qualche luogo affollato, amicizie durate un battito di ciglia, presenze sfuggevoli. Mi fermo a pensarci e non riesco a fare a meno di chiedermi se loro pensano ancora a me, qualche volta. E se ci pensano, chissà che configurazione prendo nei loro pensieri, chissà che forma ho, chissà da quali emozioni sono accompagnata. Saperlo mi permetterebbe di capire se i miei sono stati solo stupidi castelli destinati alle illusioni, o se invece sono stata io a sottovalutare i sentimenti in gioco. Se questa fosse un' autoanalisi, probabilmente ci vedrei del bisogno di sicurezza e di accettazione, ma preferisco bollare il tutto come curiosità e tagliare la testa al toro.*B.* Ultimamente ho la fissa di andare a cercare il significato dei modi di dire che uso: sembra (visto che le interpretazioni sono diverse) che questo detto derivi da una vecchia storia. Un giorno, un toro infilò la testa in una giara dalla quale non riuscí piú a uscire e il padrone, essendo molto avaro, preferì tagliare la testa all'animale piuttosto che perdere il recipiente. ...che poi se il padrone era avaro non regge molto come storia...

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