Il mio pensiero: "Ancora un respiro" è il secondo romanzo della serie young adult "The Body Finder" di Kimberly Derting, pubblicato dalla Casa Editrice Mondadori nella collana Chrysalide, lo scorso 19 giugno.
Un urban fantasy che, a lettura conclusa, mi lascia finalmente pienamente soddisfatta. Ultimamente mi è capitato di leggere diversi romanzi appartenenti a questo genere, ma completi e pienamente soddisfacenti come questo, ammetto, davvero pochi.
Anche il precedente capitolo "La collezionista di voci" mi aveva già convinta circa l'abilità di questa autrice di tenere il lettore avvinto alle pagine. In questo secondo ho avuto la conferma delle ottime doti della Derting. Nel primo romanzo l'autrice aveva gettato i semi di una saga avvincente e in questo secondo me ne ha data la conferma.
Un romanzo che si legge volentieri e cattura fin dalle prime pagine.
È una saga affascinante sotto tutti i punti di vista: dalle cover, alla trama, ai personaggi e alle ambientazioni. Mai monotona o noiosa.
I libri di questa serie attraggono infatti fin dagli scaffali della libreria: le cover trasmettono mistero e fascino convincendo il lettore a prenderli in mano e leggerne immediatamente la trama. Son convinta che le copertine abbiano sempre un ruolo importante nella scelta delle mie letture.
La trama poi narra di una ragazza particolare. Non è la classica protagonista con qualche potere da vampiro, angelo, licantropo, etc... (di cui, magari, si inizia ad essere un po' stanchi) ma è un'adolescente con un dono particolare. La nonna le ha tramandato la capacità di poter sentire delle voci, o meglio dei richiami (suoni, rumori, profumi...) prodotti da esseri umani morti in circostanze particolari e che non hanno avuto adeguata sepoltura. A chiamarla insistentemente possono essere le carcasse di animali sepolte nei boschi come anche i corpi di persone assassinate. Già nel primo romanzo infatti avevamo avuto modo di assistere al ritrovamento di cadaveri di giovani ragazze con la conseguente caccia all'assassino.
Anche qui si leggerà del mistero di una persona (o più) scomparsa a cui Violet vuole dare una spiegazione.
Il suo è un dono, ma anche una "maledizione". Non può sfuggire agli echi: si impossessano della sua mente e la torturano finché non avranno pace.
«Era come la principessa comatosa di una fiaba, il cui incantesimo viene spezzato dal bacio di un principe. Solo che, nella sua lugubre fiaba, il bacio era stata la sepoltura di un bambino di quattro anni.»
Se nel precedente romanzo a portare il peso del suo segreto sono solamente i familiari e il suo ragazzo Jay, qui faranno l'ingresso altri due personaggi di rilevanza importante per il proseguo della saga: Sara Priest e Rafe.
Non voglio dilungarmi su queste due figure perché vanno scoperte a poco a poco e preferisco lasciare a voi l'onore, ma mi permetto solo di dire che Rafe, con i suoi occhi azzurri e i capelli neri che gli ricadono in modo affascinante sulla fronte, darà sicuramente, nel terzo capitolo, del filo da torcere a Jay.
«So cosa hai fatto - disse, più tranquilla che poté».
È narrato in terza persona da un narratore onniscente che tiene i riflettori puntati principalmente su Violet, ma la narrazione è intervallata da brevi capitoli, riportanti per titolo ognuno un particolare peccato capitale ed incentrati su un'altro personaggio: Megan Russo, che insieme al fratello Mike, sarà una delle new entry di questo romanzo.
L'ambiente circostante è ben descritto ed è facile ricostruire nella propria mente le scene che si svolgono nei paesaggi invernali o nella piccola scuola che i ragazzi frequentano.
Le scene di suspense e tensione non sono quelle dei più famosi scrittori horror del calibro di S. King, anche perché questo, è bene ricordare, è un romanzo per giovani lettori, ma in più punti riesce comunque ad infondere quel freddo senso di paura ed a farti accelerare i battiti del cuore in modo davvero magistrale, temendo per la vita di Violet .
«Rabbrividendo Violet infilò le mani nude nelle maniche e si rammaricò di avere ai piedi solo un paio di calzini di cotone. Il silenzio notturno era assordante».
I movimenti e le azioni sono dettagliati. Niente è lasciato al caso e la trama è ben orchestrata. Non ci sono punti poco chiari o incompleti.
Come nella maggior parte degli young adult, non manca una storia d'amore. Anche Violet scopre questo sentimento grazie al suo migliore amico Jay, ma la parte romantica non è troppo smielata. Le scene sono dolci e non annoiano, ma danno un tocco piacevole alla lettura e aiutano a smorzare un poco la tensione.
«Che ci fai qui? - La strinse tra le braccia come se in qualche modo, potesse ripararla dalla pioggia che cadeva su di loro. (...) Vederlo faceva sembrare il resto meno... importante. Tutto le creava meno ansia.»
Il linguaggio è colloquiale ed adatto ad un pubblico giovane e, per fortuna, scevro dei tipici eufemismi adolescenziali.
Un romanzo, nonché una serie, totalmente avvincente e che consiglio: in alcune pagine mi son trovata addirittura a scorrere con gli occhi velocemente le parole, con l'istinto di saltare quasi interi capoversi, pur di non restare troppo sulle spine e trovare le risposte ai miei presentimenti.
Io attendo impaziente il terzo romanzo, considerato che in lingua originale è stato pubblicato con il titolo "The last Echo", nella speranza non tardi troppo ad arrivare nelle nostre librerie. E voi cosa aspettate? Io non me lo lascerei scappare...
Stefania