Sinossi: Vittoria e Guglielmo, un angelo senza ali e un demone. L’amore che non conosce confini li ha uniti una volta, ma una minaccia ora incombe sul loro destino. Un’antica leggenda preannuncia il risveglio delle anime nel giorno in cui si romperanno i confini tra il mondo degli angeli e l’Averno. Per salvare il proprio amore Vittoria si ritrova di fronte al bivio tra la vita di Guglielmo e la salvezza della propria anima.
Il pensiero di Ambra: Con Devilish, continuano le avventure di Vittoria Fani nella magica Viterbo.
Come nel precedente romanzo, Angel, la narrazione inizia durante gli ultimi giorni delle vacanze estive. Questa volta, però, accanto all'angelo senza ali, non troviamo la sua amica del cuore Ginevra, scappata a Londra per dimenticare Lorenzo, ma il suo fidanzato-demone Guglielmo.
I due si troveranno alle prese con i molti interrogativi nati dalla loro storia d'amore. Come combattere il giudizio degli altri angeli? Come evitare il possibile allontanamento di Guglielmo? Sono domande che preoccupano profondamente Vichi, divisa tra il voler vivere la sua storia d'amore fino in fondo e la paura che possa svanire in un soffio.
A questo si aggiunge la preoccupazione di come fronteggiare Eva, avendo la consapevolezza di non sapere praticamente nulla né di angeli né di demoni. E, proprio per questo motivo, si formerà una task-force di giovani investigatori che dovranno destreggiarsi in lunghe e avventurose ricerche sulle loro origini, che li porteranno fino a Londra. Qui Vichi scoprirà l'esistenza di una misteriosa creatura chiamata Iride, che sembra stranamente correlata ad improvvisi e atroci dolori provenienti dalla sua schiena.
Se a questo si aggiungono alcuni eventi misteriosi, come la manomissione del libro sulle creature mitologiche, la visione di fantasmi e fontane che eruttano veleno mano a mano che si avvicina Ognissanti, sicuramente possiamo dire di trovarci di fronte ad un romanzo che può stuzzicare la nostra fantasia.
Fortunatamente, rispetto al primo libro, la narrazione si è snellita e ha acquisito maturità. La trama si presenta molto più ricca ed articolata. Finalmente assistiamo ad un vero racconto fantasy, con tanto di qualche colpo di scena e svecchiato qui e lì da un po' di sana ironia.
La De Spirito infine riesce a spostare l'attenzione sulla vicenda, anziché sulle parole. E ci propone un romanzo facile da leggere, ma anche avvincente e adatto ad un pubblico più ampio che non solo quello adolescenziale.
Unica pecca, a mio parere, l'essersi uniformata alla moda del citare feste pagane celtiche o gaeliche. L'aver voluto creare un accostamento forzato fra queste e quelle della cultura mediterranea, ha uniformato e appiattito l'intuizione vincente del proporre qualcosa di innovativo, come un romanzo fantasy di ambientazione esclusivamente italiana. Avrei apprezzato molto di più che la De Spirito sfruttasse dei riferimenti alla nostra storia pagana, sicuramente ricca di altrettanto fascino. A mio giudizio, si sarebbe certamente rivelata una scelta più coerente e riuscita. Ammetto comunque che questa critica è mossa più dalla mia pignoleria che dalla natura del romanzo, che ritengo essere uno dei più riusciti di questa giovane scrittrice.
Ambra