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Pensieri e riflessioni su "Hunger Games Il canto della rivolta" di Suzanne Collins

Creato il 12 ottobre 2012 da Anjaste @anjaste
Titolo: Il canto della rivolta. Hunger games Autore: Suzanne Collins Editore: Mondadori Collana: Chrysalide Pagine: 432 ISBN: 8804621885 ISBN-13: 9788804621881
Sinossi: Contro ogni previsione, Katniss Everdeen è sopravvissuta all’Arena degli Hunger Games. Due volte. Ora vive in una bella casa, nel Distretto 12, con sua madre e la sorella Prim. E sta per sposarsi. Sarà una cerimonia bellissima, e Katniss indosserà un abito meraviglioso. Sembra un sogno. Invece è un incubo. Katniss è in pericolo. E con lei tutti coloro a cui vuole bene. Tutti coloro che le sono vicini. Tutti gli abitanti del Distretto. Perché la sua ultima vittoria ha offeso le alte sfere, a Capitol City. E il presidente Snow ha giurato vendetta. Comincia la guerra. Quella vera. Al cui confronto l’Arena sembrerà una passeggiata. Che gli Hunger Games abbiano fine.
Il mio pensiero: Purtroppo, con questo ultimo capitolo della famosissima trilogia Hunger Games di Suzanne Collins, edita dalla Casa Editrice Mondadori nella collana Chrysalide, si chiude una delle serie che più ho amato.
Questo libro è stato stampato lo scorso maggio e l'ho tenuto sul mio comodino per tutto questo tempo, leggendo pochi capitoli per volta e poter così gustarmelo lentamente, perché già immaginavo il senso di nostalgia che avrei provato nello sfogliare l'ultima pagina.
Ho già detto nelle precedenti riflessioni sui primi due capitoli (che potete trovare QUI e QUI) che si tratta di una trilogia distopica originale e molto avvincente. Romanzi che hanno venduto più di 200.000 copie e sono stati tradotti in 26 diverse lingue con diritti di pubblicazione in più di 40 nazioni. Inoltre ricordate tutti il film proiettato di recente nelle sale cinematografiche relativo al primo volume, vero?
Che i sessantaseiesimi Hunger Games abbiano inizio!
Per riassumere la trama, Katniss è stata fatta fuggire dagli ultimi Hunger Games grazie alla collaborazione di alcuni insorti tra cui si contano lo stratega Plutarch Heavensbee e Fulvia Cardew. Peeta è stato fatto prigioniero dal Presidente Snow.
Ritorna sulla scena e ha maggior spazio in questo ultimo romanzo Gale che si dimostra ancora il miglior amico di Katniss.
La nostra eroina è sconvolta e preoccupata per le sorti di Peeta ed accoglie con confusione e senza non poche resistenze il ruolo di Ghiandaia Imitatrice, nonché simbolo della rivoluzione, che le viene affidato da chi ha contribuito al suo salvataggio.
Il suo distretto, il 12, è stato distrutto dalle bombe di Capitol City. La freccia di Katniss rivolta alla fessura del campo di forza che sovrastava l'arena ha infatti gettato Panem nel caos.
«Katniss Everdeen, la ragazza che era in fiamme, ha acceso una scintilla che, se trascurata, può evolvere in un inferno capace di distruggere Panem»
Katniss insieme a Finnick, Gale, Haymitch, sua madre e Prim si trova ora, con altri insorti pronti a combattere per la rivoluzione, nel distretto 13.
Si cambia gioco, si cambia campo e arena, si cambiano i giocatori ma purtroppo le pedine restano sempre le stesse.
La razza umana riuscirà mai ad evolversi?
Ben presto infatti ci si accorgerà che il Distretto 13 è persino più dispotico di Capitol City.
«Non può esserci un cessate il fuoco. Non possiamo tornare indietro»
«Popolo di Panem, combattiamo, osiamo, poniamo fine alla nostra sete di giustizia!»
I fili dell'amore di Peeta e Katniss arrivano lontani.
E anche se Peeta per gran parte di queste pagine non è più il ragazzo sempre in grado di pensare alla cosa giusta da dire quando nessun altro ci riesce, non è più ironico, rassicurante e spiritoso, non si può far a meno di sperare che ribalti le sorti della situazione da un momento all'altro. Inoltre l'irruenza e l'imprevedibilità di Katniss riesce ancora per il terzo libro consecutivo a coinvolgere attivamente il lettore.
«Verrai, verrai, all'albero verrai, di corda una collana, insieme a dondolare? Strani eventi qui si son verificati  e nessuno mai verrebbe a curiosare se a mezzanotte ci incontrassimo all'albero degli impiccati»
Se siete arrivati fin qui non potete non esservi affezionati a Katniss e a Peeta. Anche se lontani, separati da forze avverse e agli antipodi, per tutto il libro, io, in cuor mio, mi son ritrovata a sperare che entrambi si riunissero presto.
Mi son sempre sentita in un certo senso legata a tutti e due ed ai loro destini, e grazie all'abilità dell'autrice si è facilmente in grado di comprendere le loro sofferenze.
La Collins è stata bravissima a delineare i singoli personaggi così da creare varie sfaccettature e dare più sfumature al racconto.
Ammetto però che ho avuto paura che l'autrice mi deludesse con il finale, ma pagina dopo pagina mi sono lasciata stupire dalla sua originalità. È riuscita a chiudere degnamente questi romanzi con un finale che resterà per sempre nei cuori dei lettori, ed ancora una volta confermo: ora che è finita provo un gran senso di vuoto. Mi mancheranno tutti quanti.
Storia avvincente ed originalissima, nata dallo spunto fornito dai reality show e dall'Antica Roma ("Panem et circenses" si diceva. Pane e divertimenti in cambio di pancia piena e spettacoli; il popolo aveva rinunciato alle proprie responsabilità politiche e al suo potere) di cui si apprezza maggiormente l'imprevedibilità dei personaggi e dei loro rapporti.
Molta azione e colpi di scena, soprattutto in questa ultima parte.
Una trilogia che ho amato e che consiglio vivamente a tutti, non solo agli amanti del fantasy.

Stefania



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