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Pensieri e riflessioni su "I Watson e Emma Watson" di Jane Austen e Joan Aiken

Creato il 23 luglio 2012 da Anjaste @anjaste
Titolo: I Watson e Emma Watson Autori: Jane Austen, Joan Aiken Editore: TEA Collana: Narrativa TEA ISBN: 8850227094 ISBN-13: 9788850227099 Pagine: 261
Sinossi: Era il 1803 quando Jane Austen mise mano alla stesura di un romanzo che non avrebbe mai trovato compimento e sarebbe stato pubblicato per la prima volta solo nel 1871, a cura del nipote dell'autrice, James-Rdward Austen-Leigh, il quale lo intitolò "I Watson". Un'opera che gli amanti della grande scrittrice avrebbero sempre desiderato leggere per intero, avendo tutte le caratteristiche delle sue opere più mature (infatti fu scritta dopo la stesura di "Ragione e sentimento" e "Orgoglio e pregiudizio"). Finora, quindi, le avventure di Emma, l'eroina del romanzo, si interrompevano bruscamente lasciando nei lettori un misto di delusione e di curiosità insoddisfatta. Finora. Adesso, grazie alla straordinaria e felice creatività di Joan Aiken, famosa e apprezzata autrice di sequel austeniani, quelle vicende trovano compimento in un romanzo che riprende esattamente da dove la vicenda si era interrotta, intrecciando le vicende di nuovi e vecchi personaggi. E così sapremo finalmente cosa succede a Emma quando, dopo quattordici anni di assenza, fa ritorno nella sua famiglia d'origine e si ritrova a dover assistere il padre, ormai vecchio e molto malato, e farsi accettare dai fratelli, tra i quali i rapporti sono inquinati da piccole gelosie e invidie meschine. Ma la giovane Emma è all'altezza delle grandi eroine austeniane e affronterà con coraggio e determinazione le difficili prove che la vita ha in serbo per lei. 
Il pensiero di Simona: Pubblicato lo scorso 26 aprile dalla Casa Editrice Tea, il romanzo rappresenta l’unione tra un manoscritto iniziato, ma mai completato, dalla grande autrice Jane Austen, e il sequel della straordinaria scrittrice novecentesca Joan Aiken, divenuta celebre anche per aver ripreso le stesse opere austiniane, ricreando il romanzesco mondo della Austen e adattandone i personaggi.
In questo caso Joan Aiken ha completato la storia di Emma, iniziata probabilmente nel 1804 e mai compiuta a causa di diversi motivi riguardanti l’originaria autrice, come ad esempio la morte del padre o l’insuccesso della prima versione dell’opera,conosciuta inizialmente come Susan
Grazie a questo sequel aikeniano riusciamo a scoprire cosa succede alla giovane Watson quando, dopo quattordici anni di assenza, trascorsi presso la dimora di una zia, fa ritorno presso la sua famiglia d’origine, dove si confronta con i caratteri e le personalità delle altre sorelle e fratelli e dove si prende cura del padre ormai vecchio e malato. Elizabeth Watson è la sorella con cui Emma stringe il rapporto più speciale, che ascolta e ammira, a cui offre aiuto nelle faccende domestiche e con la quale condivide la routine e gli standard della vita medio borghese del Settecento.
La giovane Emma però, a differenza della sua famiglia, rappresenta un’eroina, quasi una donna emancipata che non vuole necessariamente assecondare e rispettare apaticamente la morale sociale del tempo, supportata dalla logica del “così è giusto che sia”.
E’ una donna bella, che ricorda molto le sembianze della madre defunta, è educata, sensibile e rispettosa:
“Eppure vedo da tante cose che sei molto signorile.  L’ho notato dal momento stesso del tuo arrivo a casa,  e temo che questo non possa contribuire alla tua felicità”.
Pur vivendo durante il periodo delle guerre napoleoniche, la Austen non tratta mai nei suoi romanzi le vicende belliche ed è forse anche per questo motivo che le trame dei suoi scritti sono spesso piuttosto lente e descrittive. 
Le donne sono il fulcro delle sue descrizioni, sono eroine preromantiche attive che rifiutano di accettare passivamente la realtà contemporanea ed è questa la ragione per cui la stessa autrice è stata definita da Virginia Woolf  “l’artista più perfetta tra le donne”.
Quando gli amanti si danno appuntamento e si ritrovano a passeggiare mano nella mano, ci saranno avvenimenti e rivelazioni inaspettate, un incidente fatale, un furto distruttivo, una fuga d’amore, la scoperta di uno scandalo, un salvataggio, ed anche una travolgente corsa di cavalli.  Aiken ricrea dunque fedelmente il periodo dei romanzi della Austen, aggiungendo però un tocco personale nei personaggi e negli avvenimenti descritti. Riprende la storia narrata in terza persona e i consueti standard che fanno emergere temi ricorrenti della letteratura del tempo, attraverso uno stile piuttosto ricercato e poco colloquiale. Emergono i vizi della classe borghese, che indirettamente vengono criticati e giudicati anche dal lettore, il quale si ritrova, a mio parere, ad assecondare i pensieri e le azioni di Emma.
In conclusione un romanzo poco carico di adrenalina, ma indicato, oltre a chi ama Jane Austen, a chi vuole straniarsi per un attimo dalla realtà moderna per immergersi nella sofisticata e costruita epoca dell’Inghilterra settecentesca. Bella lettura.

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