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Pensieri e riflessioni su "L'età dei miracoli" di Karen Thompson Walker
Creato il 22 luglio 2012 da Anjaste @anjasteL'autrice ha scritto questo romanzo pagina dopo pagina, ogni mattina prima di andare al lavoro, ed in brevissimo tempo il suo scritto, è stato conteso nelle aste degli editori di tutto il mondo. I pareri negli Stati Uniti sono entusiastici ed io non posso che aggiungere la mia voce a quella di tutti i lettori lieti di aver trascorso ore in sua compagnia.
La narrazione avviene in prima persona. È la protagonista Julia a parlarci di quegli anni che la videro attraversare l'età dell'infanzia per giungere, con non poche difficoltà, nell'adolescenza.
Ho letto questo romanzo tutto d'un fiato grazie allo stile di scrittura limpido di quest'autrice, ricco di metafore, similitudini e molti particolari descrittivi che mi hanno catapultata in un futuro, forse non troppo lontano...
«sta succedendo qualcosa di orrendamente spaventoso»
Avevo la sensazione che il libro mi avesse ipnotizzata proprio per il suo realismo. Insomma, tutti siamo coscienti già ora dei segnali d'aiuto che sta lanciando il nostro Pianeta. Inoltre l'autrice ha usato spesso l'espediente di anticipare il seguito con brevi incisi che incuriosiscono ancora di più.
«Presi i miei libri e lasciai la casa senza sapere che avrei oltrepassato quella soglia solo poche altre volte nella mia vita»
L'uomo, conscio di aver percorso grandi passi avanti in tutti i campi del sapere è troppo sicuro di sé (rappresentato in questo caso dal padre di Julia) per rendersi conto degli evidenti segni della catastrofe imminente. La situazione del Pianeta deve degenerare fino al punto di non ritorno affinché si decida a cambiare qualcosa nei suoi comportamenti per cercare di salvare il salvabile, sempre che ormai non sia troppo tardi.
Siamo in California e Julia è una ragazzina di undici anni alle prese con la scuola, la sua migliore amica, il ragazzo dei suoi sogni e i primi segnali di cambiamento nel suo corpo, che assiste assieme a tutto il mondo, ad un lento rallentamento della rotazione terrestre. Le giornate si dilatano, fino a raggiungere addirittura le 70 ore di luce, causando cambiamenti irreparabili alla Terra e portando ripercussioni irreversibili sulla salute degli esseri umani, sull'amore e sulle amicizie. Gli uccelli muoiono, le balene si arenano sulle spiagge, la terra trema, il verde a poco a poco scompare, il campo magnetico subisce una grossa alterazione.
Per l'attualità della tematica e la probabilità che le situazioni descritte possano veramente verificarsi, il romanzo mi ha trasmesso tanto timore. Scorrevo pagina dopo pagina avidamente; potevo intuire dove mi avrebbe condotto l'autrice, ma con tutta me stessa mi aggrappavo a qualsiasi segnale che desse speranza.
È un libro che ti strappa a forza dalla tua realtà, scuotendoti forte e lasciandoti un segno indelebile: avrai l'impressione che, uscendo alla luce del sole, ti procurerai ustioni devastanti anche solo per pochi minuti d'esposizione, ti vedrai rinchiuso in bunker sotterranei al riparo dai raggi UV con una scorta infinita di provviste, ti vedrai serrare tutte le finestre di casa in cerca di un riparo sicuro o in attesa della fine...
Oltre al timore per una catastrofe futura, che è ciò che lascerà un po' di amaro in bocca, questo romanzo fa anche rivivere quegli anni del nostro passato che hanno il sapore del primo bacio, delle amicizie, della consapevolezza dei cambiamenti relativi ai cambiamenti del nostro corpo, che tutti noi ricordiamo. Scene comuni che attraggono proprio perché vere e reali.
È un semplice resoconto di una vita ordinaria che vi scuoterà come pochi romanzi sono in grado di fare. Tutto è così autentico che chiudendo il libro mi è sembrato di portare sulle spalle una forte consapevolezza unita alle straordinarie sensazioni provate dai protagonisti.
È un romanzo che consiglio vivamente a tutti: vi sentirete ammaliati, colpiti, attratti e spaventati allo stesso tempo dalle parole di Karen Thompson Walker. Una lettura che val la pena di fare!
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