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Pensieri e riflessioni su "L'ossessione di te" di Joanna Briscoe
Creato il 24 settembre 2012 da Anjaste @anjasteSinossi: Chissà se lo ha già visto, se in qualche pomeriggio lo ha incrociato nel cortile della scuola senza neppure rendersene conto. A volte Cecilia si sofferma a pensarci, perché le pare impossibile che ci sia stato un tempo in cui quell’uomo non occupava ogni suo pensiero. Ha diciassette anni e l’amore che prova per James Dahl, il suo insegnante di letteratura inglese, ha la forza dirompente di una passione adolescenziale. Fino a quando non si trasforma in ossessione, sfociando in una relazione proibita e pericolosa che segnerà la sua vita per sempre.Anche Dora, la madre di Cecilia, nasconde un amore inconfessabile, così travolgente da sconvolgerle i sensi, ma tanto inatteso da strapparle la terra da sotto i piedi. Un amore consegnato al silenzio, perché nessuno è pronto ad affrontarne le conseguenze. Vent’anni dopo, quel passato è lontano solo nel tempo. Ora che, dopo una lunga e ostinata assenza, è tornata nella casa in cui è cresciuta per assistere la madre malata di cancro, Cecilia si trova faccia a faccia con i fantasmi che hanno continuato ad assediare la sua coscienza. Ed è proprio con Dora che l’aspetta il confronto più doloroso. Perché un segreto le unisce e le divide. Un segreto che ha portato con sé sensi di colpa, rimpianti e rabbia e con il quale è giunto il momento di fare i conti.Un romanzo sensuale e intimo che svela quanto possa essere complesso e pericoloso il desiderio.
Il mio pensiero: "L'ossessione di te" è, a mio parere, la conferma del grande talento di scrittrice dell'autrice londinese Joanna Briscoe. Pubblicato lo scorso giugno dalla Casa Editrice Piemme, la sua lettura mi ha catturata ed avvolta fin da subito nella sua rete fatta di passioni, amori infedeli e segreti.
Questo non è il primo romanzo della Briscoe, che già con "Vieni a letto con me" aveva fatto innamorare del suo stile milioni di lettrici. Il fatto che sia critica letteraria per il Guardian e che collabori anche con i principali quotidiani e riviste londinesi mi dava qualche certezza in più di trovarmi di fronte ad un lavoro degno sicuramente di essere letto.
Una voce onnisciente fuori campo ci porta subito nelle brughiere del Dartmoor, spazzate dal vento e con le sue case contadine dai tetti di paglia sparse qua e là. Scritto in un passato non troppo lontano, che si rispecchia nell'utilizzo del tempo imperfetto, fin dalle prime pagine, dove fa intuire al lettore un misterioso segreto celato tra le vecchie mura di casa, il libro si presenta molto promettente. L'autrice riesce a tener vivo l'interesse del lettore per tutte le 447 pagine, grazie al suo stile ricco di dettagli, ma non noioso ed in grado di trasmettere le emozioni provate e vissute dai protagonisti. A lettura conclusa infatti mi sento come se avessi perso delle amiche. Cecilia e Dora sono donne reali, vere, che con le voci del loro cuore diventano vostre amiche.
La storia presenta abbondanti salti temporali tra i chiacchierati anni dei figli dei fiori, con giovani e adulti che abbracciavano stili di vita impostati sulla pace, sull'amore e la comunanza e gli anni Ottanta, anni in cui ormai Dora sessantenne è rimasta sola a combattere contro la sua malattia e Cecilia non si da pace, inseguendo il fantasma della sua bambina.
Più storie d'amore intrecciano le loro trame in un via vai di colori, sesso e droghe. Gli anni Sessanta sono gli anni in cui Cecilia diciassettenne si innamorò del suo professore James Dahl a tal punto da divenirne ossessionata; conobbe l'amore fatto di baci rubati e incontri di corpi stesi nell'erba. Sono gli anni in cui Dora si lasciò trascinare dalla passione travolgente per Elisabeth che la condusse a prendere decisioni troppo affrettate. Sono gli anni che marchieranno per sempre le loro vite e le loro coscienze. Un'intricata rete di emozioni intessuta dal tempo e dal rancore.
«Ti amo, ti amo, ti amo» pensò Cecilia, scrivendo le parole sui margini del foglio. James Dahl scrisse, a mo' di promessa.
Tanti i sentimenti che emergono dalle pagine: rimorso, vergogna, passione, desiderio doloroso, paura... Tutti prendono vita e forza dalle parole di questa autrice per regalare una lettura stupenda. Due esperienze a confronto, quella di Dora e della figlia Cecilia che fanno riflettere su quanto l'amore possa condizionare le nostre vite.
È un romanzo che sa regalare qualche brivido caldo narrando degli incontri clandestini avvenuti tra Cecilia ed il bel professore, ed in grado di aggiungere una nota di originalità trattando in modo molto sobrio anche l'amore saffico. Una lettura che coniuga momenti delicati di tensione e scene d'amore in un crescendo di emozioni. Un romanzo dei cui personaggi non ci si dimenticherà tanto facilmente e che val la pena di leggere. Mi rammarico del fatto che, vagando nella rete, non ci siano molte recensioni di questo romanzo. È un peccato perché io l'ho trovato proprio una lettura indimenticabile, con un finale aperto alle conclusioni che può immaginare solo un lettore attento e che voglio consigliare a tutti. Bisognerebbe parlarne di più. Spero di avervi incuriosito ed invogliato, almeno un pochino, alla lettura di questo delicato capolavoro.
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