Madrid, che mi ha di nuovo ospitato per tre giorni la settimana scorsa, è sempre affascinante. Piena di persone di tutte le età che invadono le strade e i locali e li animano di chiassosa allegria insegna a sdrammatizzare e a godersi la vita, dopo le ore di lavoro. Madrid, d’altro canto, sembra una città sotto assedio: la polizia aumenta; è ovunque, nelle zone centrali, e, quasi ogni giorno, ci sono manifestazioni più o meno pacifiche. I mandorli e i pruni sono in fiore, incuranti degli scampoli di inverno, ma l’atmosfera, nell’aria, è preoccupata e chi ha un lavoro dice, sempre più spesso, “per fortuna”.
Mentre ero lì, sono riuscita a vedere in diretta l’annuncio dell’Habemus Papam – che mi è parso pronunciato con un tono di felicità particolare – e le prime parole di Papa Francesco. Io sono cattolica, non praticante. Credo che esista un inizio e una fine e che queste coincidano in una sorta di circolo. Credo esista qualcosa che la nostra mente non può intelligere, credo che tutto ciò che l’uomo fa per avvicinarsi a questa cosa scivoli, nella maggior parte dei casi, nell’idolatria, più che nella spiritualità. Per cui, anche se per forza di cose molte idee del nuovo Papa saranno lontane dalle mie convinzioni, fin dalle sue prime parole a me è parso che la sua dimensione umana, la sua capacità di essere diretto e semplice e il suo disdegno per quello che luccica siano un punto di partenza insperato.
Pattylafiacca lancia buone idee e io le raccolgo e aderisco al sabato del tortello. Con l’occasione di un impegno mattutino in zona, ho seguito i consigli, pranzato felicemente, fatto scorta di pasta fresca, visto finalmente Borghetto dal Ponte Visconteo e il Ponte Visconteo da Borghetto. Per aggiungere una postilla alle parole di Patty, direi che la sbrisolona di quel negozietto lì è migliore di quelle che ho comprato a Mantova. Pausa gastronomica e sguardo che spazia sulle colline verdi e fresche per riposare la mente e, come si suol dire, staccare la spina.
Ieri sera, a casa, le ore si sono movimentate un poco. Mentre stava passeggiando a piedi verso un luogo in cui si sarebbe tenuto un concerto, mio padre è stato aggredito da un cane sfuggito al controllo della sua padrona. Il risultato è stato un paio di pantaloni rotti, – per fortuna il cane aveva una museruola a cinghia sul muso – una gran botta al coggice perchè l’animale lo ha fatto cadere, quando si è avventato abbaiando furioso contro di lui, e molto, molto, molto spavento. Dopo il controllo della guardia medica e il ritorno di pressione e pulsazioni a valori meno preoccupanti, sono iniziati gli interrogativi etici. L’animale proviene, sembra, dal canile; non conosco ancora la sua storia ma, se un animale reagisce in modo inatteso e immotivato così, lanciandosi contro un passante al di là della strada, qualcosa di poco piacevole deve essergli accaduto. Sembra anche che non sia la prima volta che la sua attuale padrona abbia avuto problemi a gestirlo. Ora, se si andasse dai carabinieri a sporgere denuncia, il cane sarebbe soppresso? Se non si andasse dai carabinieri il cane potrebbe risultare pericoloso per altre persone?
Questa mattina, con una preziosa collaboratrice e supervisora, ho riempito qualche cassetta di terra, ci ho sparso sopra qualche semino e ho dato il via al mio primo esperimento di coltivazione diretta, anzi,di micro coltivazione diretta limitata al terrazzo, causa pericolo altissimo di inondazioni di pipì di gatto in giardino. Ho piantato poche cose che dovrei riuscire a non uccidere: insalatina, rucola, ravanelli e basilico. Se funziona i prossimi esperimenti saranno: pomodori, lattuga, carote, melanzane e erba cipollina.
I mei amici che si sono trasferiti alle Seychelles e hanno iniziato a gestire lì un albergo l’autunno passato sono stati intervistati per l’edizione locale del Corriere della Sera che oggi ha pubblicato un lungo articolo su di loro. Galeotto fu il corso di inglese e grande il loro coraggio: le cose stanno andando benissimo e, prima o poi, credo sarà doveroso andare a verificare di persona come se la passano. Un sacrificio ma, per gli amici, questo e altro. L’articolo invece contiene alcune imprecisioni, non solo linguistiche, ma anche di cronaca. Insomma, la solita storia secondo la quale i fatti si svolgono in un certo modo e chi scrive ci ricama su. Se è un romanziere fa benone, se è un giornalista non sta facendo correttamente il proprio mestiere.
Ogni volta che la mia testa tocca il cuscino, io non so più quando riuscirò a svegliarmi: oggi pomeriggio credo di aver dormito più di tre ore. La cosa positiva è che mi sono sparite le occhiaie e che ho ancora sonno, quindi dormirò anche stanotte. Quella negativa non la trovo.
Lunedi è dietro l’angolo e, con lui, la solita montagna russa di cose da fare. Buon inizio settimana a tutti.