Simbolismo
Il fiore della peonia è tra i più venerati in Oriente da migliaia di anni come portatore di fortuna e di un matrimonio felice. Appariscente, lussureggiante, elegante incarna amore e affetto, prosperità, onore, valore, nobiltà d’animo e, in piena fioritura, pace. Dolcemente profumata e di lunga durata, definita 'rosa senza spine' dagli europei, simbolo delle romantiche storie d’amore, spesso impiegata in occasione di matrimoni, la peonia celebra il 12° anniversario di matrimonio. Pianta vibrante e viva, ricca di magnifici fiori e di foglie verdi, è anche un auspicio cinese di buona fortuna, così i dipinti che la rappresentano sono spesso appesi in casa come portafortuna e in ufficio per concludere buoni affari. Le peonie bianche sono il simbolo tradizionale delle giovani ragazze che si sono distinte per bellezza, ma soprattutto per arguzia; quelle rosse sono il simbolo erotico dei genitali femminili, per cui quando scende la rugiada, che rappresenta lo sperma, il fiore si apre.
La peonia corrisponde alla tarda primavera-inizio estate tra le raffigurazioni dei fiori cinesi delle quattro stagioni, insieme al loto, ai crisantemi, ai fiori di pruno e, quindi, diventa metafora della bellezza femminile e della riproduzione.
Secondo il significato tradizionale cinese della complementarietà degli opposti, la peonia è di influenza positiva sulla donna e sull'uomo per quanto riguarda il loro vivere insieme in armonia. Per creare una buona energia Feng Shui, quando si è alla ricerca di una compagna fedele e amorevole, un dipinto raffigurante le peonie cinesi o un vaso di questi fiori dovrebbe essere collocato all'interno del ‘settore matrimonio’, nell’angolo a sud-ovest della propria camera da letto, per attirarvi la partner ideale o per migliorare la situazione sentimentale e condurre o mantenere un matrimonio felice. Alcuni maestri di Feng Shui consigliano però a una coppia di anziani di non tenere in camera da letto l'immagine di una peonia in fioritura per evitare relazioni con donne più giovani. Una coppia di peonie rosa invece vale da catalizzare energetico soprattutto per migliorare l'amore e per il romanticismo.
La peonia, considerata la ‘regina di tutti i fiori’ nella Cina antica, si è diffusa come pianta ornamentale con l'imperatore Yang (605-617) della dinastia Sui (581-618), diventando popolare e protetta nei palazzi imperiali durante la successiva dinastia Tang (618-907). Le varietà migliori erano molto costose, tanto che le peonie diventarono spesso parte della dote. Sotto le seguenti dinastie, gli imperatori allargarono le loro attività e la coltivazione delle peonie si propagò in tutta la Cina. La città di Luoyang (oggi Heze), nella provincia dell’Henan, ne diventò il centro principale durante la dinastia Qing (1644-1911). Ha continuato fino a tutt’oggi in questo primato celebrato ogni anno nel mese di aprile con un festival internazionale della peonia, fiore rimasto nella tradizione cinese e mongola come simbolo floreale insieme con il fiore della prugna. Nel 1903, la dinastia Qing ha dichiarato la peonia come il fiore di Stato; è stata riproposta nella Repubblica Popolare Cinese da un sondaggio nazionale dapprima nel 1994, ma il Congresso nazionale del popolo non lo ha ratificato, ed è stato ripetuto invano nel 2003.
In Europa, la pianta erbacea di peonia fu introdotta dalle legioni romane dapprima in Inghilterra, intorno all'anno 1200, dalle legioni romane. Nel 1789 arrivò nel Vecchio Continente il primo albero di peonia grazie a Sir Joseph Banks, ricco imprenditore e appassionato di botanica che, venutone a conoscenza dai viaggiatori in Oriente, ne commissionò l’acquisto e l’invio al dottor Duncan, tramite la British East India Company. L’esemplare fu piantato nei Royal Botanic Gardens, a Kew, ma risultò poi difficile ottenere altri alberi dalla Cina. Soltanto a partire dal 1860 le peonie arbustive cinesi diventarono disponibili nei vivai europei e rimasero in voga fino alla fine dell’800, quando arrivarono quelle giapponesi dalla fioritura più leggiadra. Introdotta in Francia dai missionari francesi, venne portata in America nel 1820 dai coloni inglesi. Nel 1957, invece, l’Assemblea Generale dello Stato americano dell’Indiana ha approvato una legge per rendere la peonia il fiore della nazione, sostituendo la zinnia, che lo era dal 1931.
Simbolo tradizionale nell’arte floreale orientale, la peonia apparve dapprima nell’arte cinese per rappresentarne la forza vitale su quadri, porcellane, vestiti ricamati, paraventi dipinti e arazzi; in epoca contemporanea è spesso abbinata a raffigurazioni di uccelli e di bambù. Nelle raffigurazioni, il fiore bianco di peonia simboleggia la purezza verginale delle ragazze, mentre quello di colore rosso è più simbolico della femminilità erotica. Dopo l’introduzione in Giappone nel XVIII secolo, le immagini delle peonie sono comparse su arazzi, dipinti, stoviglie di porcellana, ricamate sui kimoni tradizionali in seta. Alla peonia sono anche dedicate molte poesie haiku, anche dai più famosi poeti e pittori, come Buson Yosa (1716-1784), che ne scrisse 28 haiku a tema su 3 mila, e Issa Kobayashi (1763-1828), con almeno 84 poesie su 20 mila haiku.
Mitologia
La nascita della peonia fu al centro di numerose e diverse versioni nella mitologia greca. Paeon (Paean, Paieon, Paeeon, Paion o Paian), allievo di Asclepio (Esculapio per i Romani), il dio greco della medicina, venne trasformato in fiore di peonia da Zeus – dio del cielo e del tuono, governatore del monte Olimpo, mediatore pietoso nelle rivalità tra dèi – per salvarlo dall’ira funesta del maestro, invidioso del suo grande talento. In un’altra variante Paeon, figlio di Asclepio, venne tramutato in peonia da Ade, dopo averla guarita, per salvarlo dalla gelosia del padre, annientato dalle sue capacità. In un’ulteriore versione, Paeon diventò una peonia – fiore già esistente ai piedi del monte Olimpo – dopo averne dato il succo da bere a Leto (Latona per i Romani) per aiutarla a far nascere senza problemi i due gemelli Apollo ed Artemide nonostante il parto difficile. In un altro mito, invece, Paeon, medico degli dèi, ottenne la peonia da Leto, madre di Apollo – dio della medicina, della verità e dell’arte – sul Monte Olimpo.
I Greci credevano che Apollo spesso si travestisse da Paeon e cantasse canzoni di lode (dette Peana) a se stesso. Con il tempo Paeon divenne un epiteto di Apollo per la sua qualità di guarire e, pertanto, propiziato come dio della guarigione.
In un mito diverso, Apollo non gradì che sua sorella, Diana, la dea della luna, nota cacciatrice di rinomata abilità con l'arco e la freccia, si fosse innamorata di Orione, figlio di Nettuno, dio del mare. Un giorno, Apollo sfidò Diana a cercare di colpire Orione che, all’orizzonte, stava camminando su acque profonde con il permesso speciale del padre. Ma quando il suo corpo arrivò a riva, Diana capì di avere ucciso l’amato con un solo tiro e, dove caddero le sue lacrime di dolore, nacquero delle belle peonie, così pose Orione tra le stelle in ricordo del suo amore.
Una leggenda racconta invece che le ninfe maliziose si nascondevano nei petali delle peonie, che così sono diventate il simbolo del senso di vergogna o di timidezza, secondo il linguaggio dei fiori. Fin dall’antichità, la radice della peonia fu invece riconosciuta dalla medicina tradizionale cinese per alleviare i sintomi di alcune malattie (asma, crampi mestruali, convulsioni), seguita da quella giapponese. I Romani, in seguito ai loro miti, curavano con la peonia più di 20 malattie. Spesso era detta ‘erba beata’ per i poteri magici e miracolosi che le erano attribuiti contro demoni, streghe, tempeste, malocchio per proteggere il raccolto, i pastori e le loro greggi. Durante il Medio Evo, in Europa, la peonia era utilizzata al momento del parto per superstizione, per tenere lontano gli spiriti maligni, ma anche a uso medicinale in caso di ittero, calcoli biliari, crisi epilettiche, dolori da dentizione.
I semi di peonia venivano ingeriti interi per evitare brutti sogni o utilizzati come cataplasma per alleviare i dolori allo stomaco; con i petali essiccati si preparava un tè calmante per la tosse.
Tatuaggi
Nella Body Art contemporanea, il motivo della peonia compare in numerosi tatuaggi, ma è sempre stato prediletto per il suo significato di prosperità e di forza. Nel West americano, i pionieri si fecero tatuare enormi peonie rosse a doppio fiore per la loro straordinaria bellezza e in ricordo della loro patria. Con i fiori di peonia si possono creare infiniti disegni tatuati combinando le tonalità sorprendenti dei loro colori – rosso, bianco, rosa, giallo – con le foglie verdi. I tatuaggi di questi grandi petali un po’ arricciati ai margini abbelliscono qualsiasi parte del corpo – specialmente su braccia, spalle, fondoschiena, gambe – oppure, in piccolo, anche sui piedi. Seguendo il significato orientale, spesso compaiono tatuati in associazione con altri elementi come il drago o il leone per attenuarne ferocia e potenza. In Giappone, l'uso popolare delle peonie nel tatuaggio incarna la potenza maschile ed è stato ispirato dalle illustrazioni dell’artista Utagawa Kuniyoshi (1797-1861) nelle 6 stampe della serie ‘I 108 eroi del Suikoden’ (1827), basate su un racconto cinese del XIV secolo, che gli diedero la notorietà. Questi fuorilegge, che andavano contro l’ingiustizia delle autorità corrotte, erano coperti di tatuaggi pittorici inclusi appunto leoni, tigri, draghi, carpe koi (o carpe giapponesi), e peonie, tra gli altri simboli.
In tutto il mondo, i motivi floreali nei tatuaggi non sono, infatti, prettamente femminili, spesso gli uomini li combinano con altre immagini. Secondo un antico gioco di carte giapponesi, l’immagine della peonia tatuata incarna coraggio e audacia, come un giocatore che affronta la partita con lo spirito che potrebbe essere l'ultima o come, in un’altra interpretazione, i guerrieri Samurai affrontavano ogni giorno come se fosse quello conclusivo della loro vita.