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“People you may know”, su Flickr arrivano i suggerimenti (in pieno stile Facebook)

Da Kobayashi @K0bayashi

flickr_people_might_knowPeople you may know, ovvero “persone che potresti conoscere”: vi ricorda nulla? Beh, riecheggia neanche troppo vagamente l’ombra di Facebook (e, a ruota, anche Twitter) nel nome e nel funzionamento di quest’ultima novità introdotta dal sito di photo-sharing Flickr.

L’influsso del colosso di Mark Zuckerberg è evidente fin dalla conformazione dello spazio riservato in homepage, che ospita alcuni suggerimenti riguardanti i membri della community fotografica 2.0 più famosa del mondo. Basandosi sull’analisi del network di ciascun utente e di quelli dei propri contatti, infatti, Flickr propone una lista di possibili nuove connessioni: nome e cognome, nickname, micro-avatar e informazioni sulle rispettive attività (foto pubblicate e numero di contatti attivi) fanno da preludio alla possibilità di aggiungere una determinata persona come nuovo contatto.

La stessa opportunità, in maniera appena un po’ più “estesa”, è data anche dalla pagina specifica People You May Know, sezione nella quale per altro è stata appena implementata la possibilità di importare i contatti proprio da Facebook: dopo aver garantito a Flickr l’accesso al proprio account FB un algoritmo metterà automaticamente a confronto le due liste di “amici” sulla base dell’indirizzo email indicato in fase di registrazione al servizio, per segnalare tutti quei profili con i quali si ha una connessione soltanto sul social network bianco e blu.

flickr_facebook_import_contacts

Nel caso la nuova funzione piaccia – ma l’esperienza su Facebook e Twitter avrà sicuramente già reso del tutto intuitiva la comprensione del servizio – si può cliccare sulla piccola “x” di fianco a ciascun profilo per farlo sparire e far apparire, al suo posto, un nuovo suggerimento; in caso contrario, invece, si può nascondere l’intero pannello dei suggerimenti cliccando sul tasto “hide” in alto a destra oppure, in modo ancora più drastico, si può decidere di autoescludersi dal database di consigli (così da non apparire tra i suggerimenti di qualche utente a pochi gradi di separazione da noi) andando a occultare del tutto il proprio profilo dalle ricerche pubbliche.

A commento di questa operazione c’è da dire che il mondo della fotografia non è paragonabile a quello dei rapporti interpersonali: una foto non è un’amicizia, con un fotografo di buon livello (o comunque ritenuto tale) non si instaura lo stesso rapporto dell’ex compagno di classe, la creazione di connessioni su Flickr è meno vincolato alla conoscenza personale e diretta e più imprevedibile di quanto si possa immaginare, per cui è impossibile prevedere il successo di un sistema automatizzato del genere soprattutto perché appare irreale che esso possa cogliere in pieno le sfumature e i concetti di “bello” e di “interessante” di ciascuna personalità.

Tutto questo senza contare che, come insegna il caso dei video di qualche mese fa, la comunità che è cresciuta e si è sviluppata intorno a Flickr è compatta e in un certo senso molto “tradizionalista”, per cui difficilmente accetterà di buon grado il vedersi sacrificata sull’altare di una maggiore vena pop del servizio quell’aurea di vaga elitarietà (non necessariamente in accezione spregiativa) che spesso la contraddistingue.


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