La coreografia della Curva Fiesole
TECNICA (Stadio “Franchi”, Firenze). Descrivere quanto accaduto oggi a Firenze è un’impresa per chiunque, soprattutto per chi ha tutta l’intenzione di trasmettere a voi lettori i brividi che – seppur da mero narratore – questo sport tanto bistrattato ha saputo regalare, indipendentemente dalla fede e dalle simpatie. Sono passati quasi 20 anni da quando la primissima Juventus di Lippi lanciò nell’Olimpo un fenomeno chiamato Alessandro Del Piero: con un gol magnifico Pinturicchio regalò alla Vecchia Signora una rimonta epocale che mai la Viola ha saputo vendicare. Beh, la vendetta si è materializzata oggi, con la Fiorentina di Montella capace non solo di rimontare i due gol di svantaggio alla Juve, ma addirittura di rifilarle un poker racchiuso nella sola seconda frazione. Per Conte e i suoi un incubo alla vigilia del doppio impegno con il Real, per i padroni di casa una vittoria che entra nella storia
La partita
Giovani, simili tatticamente quanto diversi nei modi: Montella e Conte lanciano il loro 3-5-2 con la Viola affidata al solo Pepito Rossi sorretto, a turno da Borja Valero e Aquilani. Nella Signora riecco Llorente dal primo minuto.
La prima mezz’ora ha un copione ben chiaro: Fiorentina a mò di tiki-taka, Juve organizzata e solida, falli tanti e occasioni poche. Come spesso accade in queste occasioni, è un episodio a rompere l’equilibrio del match: al 36′ Tevez riceve palla contollando maluccio, seppur di spalle, però, l’argentino viene toccato da Gonzalo Rodriguez e cade a terra; per Rizzoli è i rigore, per l’Apache è gol.
La Fiorentina, che poco prima aveva perso per infortunio Ambrosini, si scioglie: passano soli tre minuti quando su un contropiede Pogba prova il filtrante per Asamoah, Cuadrado scivola per disinnescare il pericolo ma invece serve a centroarea lo stesso Pogba che si avventa sulla sfera e raddoppia.
Nella ripresa l’inerzia è tutta a favore della Juve: i bianconeri sembrano gestire con grande autorevolezza e, anzi, vanno vicini in più di un’occasione al terzo goal che segnerebbe la chiusura anticipata del match. Invece, al Franchi sta per accadere ciò che nessuno puà immaginarsi.
E’ il 66′ quando Mati Fernandez si incunea in area ospite e viene fronteggiato irregolarmente da Asamoah: il ghanese usa la spalla, l’attaccante cade, altro penalty e altro goal (Rossi). Gara riaperta, la Fiesole ha ripreso fiato. Nemmeno 10 minuti e Pepito torna a essere un giocatore da sogno: sbaglia la Juve sulla trequarti, l’ex Villareal non ci pensa due volte e fa partire un siluro di sinistro che Buffon vede evidentemente con ritardo. E’ il 2-2 e da queste parti la partita inizia ora, o meglio, per la Juve finisce. Due giri di lancette e la rimonta è realtà: Vidal, da poco entrato, perde una palla folle in mediana, Borja Valero gestisce la ripartenza che termina con la sfera sui piedi di Joachin, tutto solo sulla destra; il piattone del redivivo spagnolo è preciso, l’esultanza dello stadio è quanto di più scomposto ci sia con pc e smartphone vari che in tribuna stampa vanno in frantumi.
La Juventus è alle corde, un pugile con la mente completamente fuori dal ring, la Viola è ora un cobra assettato di dar luogo a tutto il suo veleno: è l’81′ quando ancora Pepito disegna col suo mancino perfetto un “girello” che termina la sua corsa alle spalle di Buffon.
Il popolo Viola non ci crede, a distanza di quasi 20 anni finalmente una rimonta storica con cui rispondere al tanto decantato 3-2 juventino. Conte e i suoi sono al tappetto, increduli, usciti di scena quasi senza saperlo, con un black-out incredibile che segna il momento più difficile del mandato in bianconero dell’allenatore leccese.
FIORENTINA-JUVENTUS 4-2 (0-2) 37′ rig.Tevez 40′ Pogba 66′ rig. Rossi 75′ Rossi 77′ Joachin 81′ Rossi
FIORENTINA (3-5-1-1): Neto; Roncaglia, Rodriguez, Savic, Pasqual; Aquilani (55′ Joachin), Pizarro, Ambrosini (23′ Mati Fernandez); Cuadrado, Borja Valero; Rossi.
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzaglia, Bonucci, Chiellini; Padoin (82′ Motta), Pogba, Pirlo, Marchisio (75′ Vidal), Asamoah (78′ Giovinco); Tevez, Llorente. All: Conte
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