E a chi poteva interessare un europarlamentare decotto, Gabriele Albertini, uno che devo scrivere un libro per spiegarci chi è se no non capiamo? La sala del cinema Filodrammatici, per la verità in teatro, ha mandato in scena uno spettacolo poco divertente. Il teatro era semivuoto. Lo si nota nelle foto di Francesco Sessa per Cremonaoggi, qui irrispetosamente fotografate al computer. Chi non l’ha notato? E allora che fa a Cremona Albertini? Cerca di spiegarci che esiste. Sì, possiamo leggere le sue interrogazioni, i suoi interventi da europarlamentare. Avevamo perso le sue tracce. Non si era notato molto. Invece Massimiliano Salini lo si conosce anche troppo. Con Albertini a Milano, Salini resterebbe una sorta di ras, di satrapo locale, avrebbe più indipendenza da Albertini che da Formigoni. Ma Albertini come si schiererà rispetto al Pdl? Salini può accettare un ruolo di secondo piano sul territorio? Non starà certo combattendo con tutte le proprie forze per un posticino qualsiasi a Milano, il celebre ciellino!
Forse alza il prezzo. Sembra l’interpretazione più adatta. Ma per alzare il prezzo deve portare risultati, vittorie in Provincia. Paullese, acqua privatizzata al 40%, deve giocare l’asso di briscola (l’acqua), essere il rompighiaccio nazionale del fronte anti-referendum. Sul palco Max Salini appare distratto mentre parla Albertini. In platea c’è Mino Jotta, che conta ancora, certo, oltre a Carlo Malvezzi, vicesindaco cremonese ma ciellino, e l’ex assessore Pdl Gianni Rossoni. Una serata in stile Pdl: sala mezza vuota, appunto.
L’incontro ha avuto una “location”, come si dice oggi, esagerata. Qualcuno aveva soldi da buttare, è chiaro. O ci si è approfittati inutilmente dell’ospitalità del Comune. O no?