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Per colpa di chi? Degli altri, canta Silvio meglio di Zucchero

Creato il 29 ottobre 2011 da Massimoconsorti @massimoconsorti
Per colpa di chi? Degli altri, canta Silvio meglio di ZuccheroIl problema serio di Silvio è che, pur di uscir fuori dalle sue storie puro come un giglio e innocente e mite come un agnello, sarebbe disposto a dare del demonio anche all’Arcangelo Gabriele. Se ha problemi con la giustizia la colpa è dei giudici, mica la sua che commette reati come un mariuolo qualsiasi. Se tromba come un riccio turco la responsabilità è solo ed unicamente delle ragazze che gliela sbattono sotto il naso. Se il mondo intero lo prende in giro per i suoi tanti vizi e le zero virtù, la colpa non è delle malattie da curare che si porta appresso ma della stampa in mano alla sinistra. Se lo intercettano mentre progetta un colpo di stato con il suo compare Lavitola, la colpa è di Alfredo che gli passa il telefono e non la sua che risponde a Valter e parla, parla, madonna quanto parla. Se Sarkozy è incazzato nero con lui perché è la vergogna dei capi di stato e di governo europei, chi ne paga le conseguenze è Lorenzo Bini Smaghi che non ha nessuna intenzione di dimettersi dal board della Bce, mica la sua che non capisce una mazza né di diplomazia né di economia. E così, se l’Italia crolla sotto il peso del suo nulla politico, l’unica responsabilità è dell’Euro che è una moneta che nessuno capisce e che non ha dietro la “forza” di una nazione ma nientepopodimenoché dell’intera Unione Europea. Arrivato ormai al completo disfacimento dell’unica sinapsi rimasta in vita, Silvio non ha più né la capacità di ragionare né quella di agire, semplicemente, sta, come un beduino sul dorso del cammello in mezzo al deserto durante il simun, un paguro bernardo con un anemone, Gianni con Pinotto, Stanlio con Ollio e Raimondo con Sandra. Il nostro premier è cotto. Lui dice di sé: “Sono molto invecchiato ma non di cervello” e infatti ha ragione, è scientificamente impossibile che il nulla invecchi perché il nulla, come tutti sanno, non esiste. Così Silvio va agli Stati Generali del Commercio Estero e continua a snocciolare sempre gli stessi grani dello stesso stanco rosario. “I magistrati maramaldi e truffaldini che mi hanno fatto spendere un miliardo fra avvocati, consulenti e De Benedetti; nessuno licenzierà nessuno perché ci sarà sempre la cassa integrazione; le mie feste sono solo momenti di relax nei quali facciamo quattro salti e beviamo chinotto; sono uscito pulito da 25 processi su 26; ho voglia di lasciare e resto solo per uno spiccato senso di responsabilità che ho nei confronti di una nazione che non può essere lasciata nelle mani di Bersani, Vendola e Di Pietro (e su questo punto qualche ragione ce l’ha, nda). Il patto di ferro con Bossi non è affatto arrugginito tanto che durerà fino al 2013 e non come qualcuno spera fino al prossimo anno; il nuovo partito non si chiamerà Forza Silvio ma Forza Santa Maria (Goretti); bisogna cambiare il nome ai sottosegretari che, d’ora in poi, si chiameranno “viceministri”, in sostanza non cambia una mazza però si sentiranno al pari dei loro colleghi europei: sottile questione psicologica; la lettera dei contestatori interni al Pdl è una bufala, una chiacchiera messa in giro dalla stampa comunista e di sinistra; ed è vero che la culona inchiavabile della Merkel mi ha chiesto scusa, il suo portavoce mente spudoratamente”. In scena, come ormai da 17 lunghi, lunghissimi anni, tutto l’armamentario stanco e sfibrato del guitto da sceneggiata che non sa come venir fuori dalle secche nelle quali è sprofondato con il peso del suo corpo flaccido e ingrassato. Finito lo show, anche questa è la ripetizione tragica di scene già viste, i dietrofront. Accortosi di aver detto l’ennesima sequela di cazzate, Silvio ha fatto un rapidissimo dietro front e ha smentito, paradosso dei paradossi, ancora una volta se stesso. Non voleva dire che l’Euro è una fregatura, non voleva attaccare i giudici e non è vero che ci sarà la cassa integrazione perché nessuno verrà licenziato anzi, verranno assunti un milione di nuovi lavoratori. Ma fra le dichiarazioni e le solite smentite, sono però intervenuti i diretti interessati. Gava e Antonione del Pdl hanno detto che la “fronda” esiste eccome, i sindacati hanno confermato lo sciopero generale contro la possibilità di licenziare chiunque e in qualsiasi momento, il procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo, ha citato il premier per diffamazione, davanti al tribunale di Brescia, in merito alle dichiarazioni rilasciate da Silvio sui giudici del processo Mills: una causa in più, tanti soldi in più per i suoi solerti difensori. Resta da fare una considerazione. Ormai ne abbiamo viste e sentite di tutti i colori. Non passa giorno che la galleria di stupidaggini, menzogne e smentite del presidente del consiglio non si arricchisca di nuove, sgradevoli perle. Ci chiediamo come diavolo faccia a “stare”. A Palazzo Chigi. Immobile. Stanco. Stressato. Incapace di intendere e di volere. “Lo faccio per i miei figli”, ha detto Silvio. E noi lo sappiamo benissimo che lo fa per loro.

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