PER FAVORE FATE PASQUA SENZA DI ME
Si resta incantati davanti alla sua innocenza, alla sua serenità, a questo accenno di sorriso, non diverso da quello di un bambino, forse anche più speciale perché senza parole.
Come si può ridurre tutto ciò ad un pasto?
Come si può umiliare l’unicità di una forma di vita mangiandola?
Giorni, mesi e anni per costruire un organismo perfetto sensibile al dolore, all’amore come noi, sviliti in una braciola su un piatto, sacrificati in nome di un’usanza che ha poco a che fare con la fede.