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Per l’8 marzo riprendiamoci il corpo!

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

A tutte le donne: che l’8 marzo 2012 sia l’inizio di una verarivoluzione” (sessuale e non), con la divulgazione della sessualità femminile dal punto di vista del piacere e per la prevenzione delle violenze sulle donne

Come ho scritto nel precedente post, occorre in Italia, una vera “rivoluzione” dei nostri corpi e della nostra sessualità. Ho sempre ritenuto che una sessualità libera e consapevole fosse il ritratto della salute ed integrità di ogni individuo. Malgrado questo, in ogni parte del mondo, assistiamo ad una cultura perversa e folle che non permette ad una parte della popolazione di vivere questo momento con serenità e naturalezza.

Per diverse ragioni ingiustificabili, noi donne siamo costrette a vivere in un corpo scisso, dobbiamo fare a meno di una parte del nostro corpo in nome di una virtù che gira attorno all’onore maschile. Tutto il mondo assiste a questo senza nemmeno riuscire a prendere posizione, sopratutto quando milioni di bambine vengono sottoposte all’ orrore della mutilazione genitale, castrazione che altre miliardi di bambine subiscono in maniera indiretta forse fisicamente meno invasiva ma non meno dolorosa e umiliante, attraverso una forma di indottrinamento machista che si serve di stereotipi umilianti presenti nell’educazione delle bambine e in gran parte dei testi di sessuologia.

Negli anni 1960-1970, malgrado la scoperta della pillola contraccettiva per le donne, non è cambiato niente. Forse è stato sdoganato il sesso dallo scopo riproduttivo ma non è stata raggiunta alcuna rivoluzione in quel piacere femminile che va oltre il rapporto vaginale.

 LA DONNA MUTILATA. Ancora oggi, nel 2012, per quanto riguarda la sessualità femminile siamo ancorati agli stessi stereotipi di 100 anni fa: è evidente in tutti i libri lo scarso rilievo dato alla fisiologia dell’orgasmo femminile, lasciando ancora oggi varie testimonianze mirate a portare avanti un corpo femminile a metà. Malgrado diversi studi smentiscono l’esistenza dell’orgasmo vaginale, tante sono ancora oggi le pressioni che molti studiosi fanno affinché si continui a portare avanti questa falsa credenza.

L’ORGASMO VAGINALE NON ESISTE. La vagina femminile non ha una struttura anatomica capace di scatenare un orgasmo: i genitali femminili così descritti nei libri di testo rimandano alla rappresentazione immaginaria di una vagina mutilata, simile a quelle sottoposte ad infibulazione.

Il vero organo completo della donna prende il nome di vulva: costituita dalle grandi labbra (che corrispondono allo scroto maschile), con annesso un apparato erettile (che corrisponde al pene maschile): clitoride (glande, corpo, radici), bulbi del vestibolo, piccole labbra.

IL PENE FEMMINILE. L’orgasmo femminile (questo è il termine corretto, vedi “l’orgasmo maschile”) è scatenato sempre dagli organi erettili femminili come nell’uomo. Nelle donne l’orgasmo è sempre svincolato dagli organi riproduttivi perché scatenato dagli organi genitali esterni (la vulva), la penetrazione non è obbligatoria affinché una donna provi l’orgasmo.

Per le donne (poche) che riferiscono un “orgasmo vaginale” (termine non scientifico inculcato loro dalla nascita dai cosiddetti “esperti”) che differenza fa se si chiama correttamente “orgasmo femminile”?… Non fa nessuna differenza! Lo fa invece per la stragrande maggioranza delle donne che così non si sentirà più anormale o inferiore: tutte le donne hanno il clitoride (e gli altri organi erettili) e con la sua contemporanea stimolazione anche durante un rapporto vaginale tutte possono avere uno o più orgasmi sempre e a tutte le età (è la vagina che dopo la menopausa va gradualmente in atrofia, non il clitoride che non è influenzato dagli estrogeni)!

PRIMA VOLTA STA PER PRIMO ORGASMO. Ancora oggi è in “voga” una scarsa credenza per quanto riguarda la prima volta. La prima volta per una donna non corrisponde alla penetrazione vaginale che per secoli ha permesso di sdoganare il valore della verginità, imposto alle donne affinché avessero rapporti prima del matrimonio, ma sarebbe il raggiungimento dell’orgasmo.

L’esperienza della prima volta viene vissuta anche dalle persone omosessuali, perché anche loro hanno una sessualità, ma anche dalle persone etero che non hanno necessariamente rapporti vaginali.Una vera educazione sessuale dovrebbe insegnare ai ragazzi/e a dare e ricevere piacere: perché i sessuologi/”esperti” non spiegano ai ragazzi come stimolare il clitoride? Perché nessuno insegna alle ragazze come va stimolato il clitoride e che l’autoerotismo femminile è molto importante?

CULTURA DELLO STUPRO. Insegnando che il sesso fa rima solo con consenso e piacere della donna, assisteremmo alla eliminazione del culto del pene e della cultura del “buco”/donna oggetto, che ci potrà essere solo con una divulgazione scientifica corretta della sessualità femminile: divulgata dal punto di vista del PIACERE, non più riproduttivo, con TUTTI gli esseri umani considerati PERSONE con gli stessi diritti e doveri!

PIU’ EDUCAZIONE SESSUALE. Quindi per l’8 marzo 2012 abbiamo una proposta (e spero di essere in tempo perché per ragioni di salute ho tardato a pubblicare). Via le mimose, non andate a vedere spogliarelli che potete vedere tutto l’anno, non assecondate e gioite di quella falsa emancipazione che per secoli vi hanno addestrato, occupate le piazze per rivendicare i diritti, proponete alle vostre scuole, università di organizzare convegni che divulghino una sessualità femminile in maniera corretta (e sopratutto come diritto e non come dovere!) e cominciamo a chiedere al governo di introdurre nelle scuole l’insegnamento dell’educazione sessuale dalla parte delle donne. 

 Mary



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