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Per la giornata dedicata alle mamme: a Sofia

Da Harielle @hariellle

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Eh si, Sofia, ne è passato di tempo da quando te ne sei andata. Sei  lontana, ma non distante, solo nei  sogni ormai sei impalpabile, per quanto ti insegua non riesco mai a raggiungerti. Abbiamo trascorso insieme pochi anni, ma le memorie le tengo strette tutte insieme come un mazzo di fiori preziosi, e non ti dimentico mai. Quando ti ricordo così semplice mi sento ormai più grande di te, più esperta, meno ingenua: sarà poi vero?   Di te ho ereditato alcune caratteristiche: il sorriso, anche se il tuo era più bello, una dolcezza nei modi acquisita negli anni, e le mani affusolate. Da adulta ho  di proposito optato per la tua professione, piantando in asso quel lavoro di avvocato che volevi per me, proprio per sentirmi più vicina al tuo mondo, ricordando quelle mattine in cui, piccolissima, seguivo seduta in un angolino quella maestrina sempre paziente nell’insegnare a leggere e a scrivere a classi anche di 45 bambini.   Eri piccola e delicata come uno scricciolo, e spesso di notte mi alzavo fingendo di aver avuto un incubo, per poter dormire insieme a te e al babbo. Avevo paura che tu potessi scomparire, andartene. Avevo un giusto presentimento, perché sei davvero volata via all’improvviso, e da allora la mia vita non è stata più la stessa. Vorrei che davvero esistesse un mondo dopo la morte solo per poterti rivedere, riabbracciare, stringerti. E non sbaglierei come fece Orfeo con Euridice, no, io no, stanne sicura, Sofia.   Ti parlo da anni tutti i giorni, è incredibile pensare che dopo tutto questo tempo che non ci sei più abbia sempre qualcosa da dirti. Eppure è così: può essere un frigorifero che si rompe, o le telefonate con le mie sorelle, le tue figlie, o il nuovo ragazzo di Alice,  ma ogni giorno il pensiero va a te, dolce mio angelo, piccola mamma sempre profumata di caramello e rose, allegra e birichina mentre ti rotolavi nei prati prima di noi figliole, o che stiravi in silenzio e all’improvviso scoppiavi in una risata, per via di qualche pensiero buffo che ti era venuto in mente.  Eh si, Sofia, come dicevi tu, la festa della mamma è un’occasione per vendere cioccolatini, ma quanto sono felice di avertene regalato qualcuno. Io che non riesco a venire al cimitero a mettere fiori su una fredda lapide, perché non è lì che ti trovo, mentre ti sento nei boschi, nei libri di fiabe, nelle rose appassite che conservavi nei libri, nelle piccole cose che conservo di te, la spilla verde di strass, il basco e la sciarpa marroni.  Io che un giorno di tanti anni fa,quando ti avevo già persa , sentendo per strada la “Donna Cannone”  (non per le dimensioni: tu eri magrissima, mamma) di De Gregori scoppiai a piangere sui versi che mi parlavano dell’irreparabile, al punto che non posso ancora ascoltare quella canzone senza commuovermi   “Cosi la donna cannone quell’enorme mistero volò sola verso un cielo nero nero s’incamminò” Io che sono la tua primogenita, che ti amo non solo perchè sei mia madre, ma perché siamo così legate, in un abbraccio che supera la morte e attraversa le nostre vite e che da te si estende verso mia figlia, che porta il tuo nome come secondo e  ti assomiglia così tanto, verso mia nipote Sofia, tua omonima, in una catena di donne e di amore che tu hai messo in moto per prima e che ti avvolge e ti trascende,  mamma
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(Sofia)

Per la giornata dedicata alle mamme: a Sofia

Sono stata la spina

Che stillava latte del tuo seno di rosa
Sono la fronda senza sostegno della tua rama fiorita
Sillaba suggellata delle tue labbra di sale
Lichene che si aggrappa alla roccia salmastra

Madre di desiderio
Misericordia e perdono
Senza di te la vita è stata
Dolore

Harielle

 

Per la giornata dedicata alle mamme: a Sofia

A Sofia, anima bella, che attende di darmi la mano un giorno, lì,  oltre il velo dell’apparenza.



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