Cari lettori, L’articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani recita: “Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione; questo diritto include la libertà di sostenere opinioni senza condizionamenti e di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo ai confini.” Muhammad al-Ajami (o Mohammed Ibn al-Dheeb), studente di letteratura e poeta del Qatar oltre che marito e padre, è stato condannato all’ergastolo (pena commutata successivamente in 15 anni di carcere) per il Poema del Gelsomino.
Conosciuto come Poeta della Primavera araba, o Poeta dei Gelsomini, al-Ajami scriveva poesie liberali e satiriche, ridicolizzando la religione e i governanti Arabi in generale. Giudicato colpevole di “sovversione del sistema di governo” e “offesa all'emiro”, al-Ajami si trova in carcere da novembre 2011.
Credo che a volte, troppo spesso, non ci rendiamo conto del mondo in cui viviamo. Le
nostre esistenze si consumano in una bolla dorata di consumismo e le nostre coscienze si lasciano intorpidire dai luccicanti prodotti dell’industria culturale. Ma il resto del mondo c’è, ed è reale quanto noi. Credo che noi, occidentali abituati a godere di diritti che per molti altri esseri umani non sono affatto scontati, abbiamo una grande responsabilità. Soprattutto noi, che abbiamo avuto la possibilità di studiare e di sviluppare una coscienza critica, abbiamo il dovere morale di non rimanere indifferenti. Noi che amiamo leggere e scrivere, che godiamo di ciò che leggiamo e scriviamo, abbiamo il dovere di dedicare parte del nostro tempo a chi non può farlo.Per questo, forti della libertà di espressione che la nostra società ha conquistato a caro prezzo, possiamo divulgare una poesia che ha fatto condannare un uomo a 15 anni di carcere.
Poema del Gelsomino*
Sapendo che coloro che soddisfano se stessi e turbano la loro gente domani vedranno qualcun altro sedere al loro posto, Sapendo che coloro che soddisfano se stessi e turbano la loro gente domani vedranno qualcun altro sedere al loro posto, per coloro che pensano che il Paese viva in nome vostro e dei vostri figli, che il Paese sia del popolo e del popolo siano le sue glorie.
Ripetete con una voce sola, per una sola fede: Tutti siamo la Tunisia di fronte all'oppressione dei pochi. Tutti siamo la Tunisia di fronte all'oppressione dei pochi. I governi Arabi e chi ne è a capo sono ladri, senza eccezione. Ladri!
La domanda che incornicia le menti di chi pensa non troverà risposta nei canali ufficiali. Dal momento che si importa tutto dall'Occidente, perché non si possono importare leggi e libertà? Perché non si possono importare leggi e libertà?
Articolo di: Elisa Emiliani
Fonti: Amnesty international e BBC news
Traduzione dall’inglese di Paolo Pezzi
* Il Gelsomino è il simbolo della Tunisia