Oggi non parleremo dei soliti argomenti. Oggi, non si può. Bisogna fermarsi perchè Vittorio è stato ucciso. Non lo meritava. Era un’attivista per i diritti umani. Gli ultimi tre anni li ha spesi per la causa palestinese; i giornali che, finalmente adesso, parlano di lui, tendono a ricordare solo questi ultimi, ma Arrigoni ha dedicato tutta la vita alla cooperazione allo sviluppo dei paesi più poveri: dalla Romania al Togo, Ghana, Tanzania e Gongo, fino in Palestina.
E’ stato arrestato a Tel Aviv e tenuto in isolamento, è stato sotto il mirino dei fucili dell’esercito israeliano mentre aiutava i contadini palestinesi nei campi, era lì quando è scattata l’operazione “piombo fuso” e durante l’attacco alla Freedom Flotilla.
Per me è sempre stato un esempio e mi sono sempre detta che prima o poi l’avrei contattato su GuerrillaRadio, per chiedergli cosa avrei dovuto fare per intraprendere la sua stessa strada. Non ce l’ho fatta.
Voglio omaggiarlo riproponendo il libro “Restiamo Umani”, affinché sia un esempio per tutti, oltre che per me stessa. Ecco cosa ha scritto sul suo blog quando “IlManifesto Libri” ha pubblicato la raccolta delle sue corrispondenza da Gaza: