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Per non dimenticare…da Report del 2 maggio 2010.

Creato il 28 settembre 2010 da Occhioalgolf

MILENA GABANELLI IN STUDIO
A volte anche risanare le casse non e’ cosi’ difficile. Basterebbe controllare. Come dimostra l’esempio che adesso vedremo.
ALBERTO NERAZZINI FUORI CAMPO
A Milano, a un passo dalla stazione, c’e un oculista che dopo vent’anni di lavoro in ospedale senza aver mai subito un controllo, decide di fare tutto da solo.
DOMENICO DE FELICE – MEDICO OCULISTA MILANO
Mi sono chiesto come avrei potuto controllare il mio lavoro. Ho telefonato alla Regione Lombardia per chiedere come facevano loro a controllare il lavoro dei medici nelle varie strutture ospedaliere che siano esse private, accreditate, oppure pubbliche.
ALBERTO NERAZZINI FUORI CAMPO
In Regione Lombardia gli dicono che hanno una piccola squadra di dipendenti, i nuclei operativi di controllo, che vanno in giro negli ospedali a fare dei controlli a campione sugli elaborati scritti, le cartelle cliniche. Siamo nel 2003, e la percentuale delle cartelle monitorata dalla Regione e del due per cento. Il dottore, allora, decide di fare la stessa cosa sui suoi pazienti gia’ operati.
DOMENICO DE FELICE – MEDICO OCULISTA MILANO
Ho voluto controllare quante persone operate nell’ambito oculistico dell’intervento piu’ importante che viene eseguito in oculistica che è la cataratta, quante persone avevano avuto o meno una possibile complicanza dell’intervento stesso, la cosiddetta cataratta secondaria. Che cosa ho fatto: ho raccolto tutte le persone operate in un arco di tre anni, cioe dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2002 e ho trovato, elaborandole tramite computer, 3070 persone operate, quindi circa mille all’anno. Ho estrapolato percentualmente un numero di pazienti in base a quello che mi aveva risposto la Regione Lombardia. Mi dissero che all’epoca controllavano il 2% delle cartelle cliniche: il 2% di 3070 e’  61 pazienti, li ho richiamati per ricontrollarli e vedere se e quanti avessero avuto questa cataratta secondaria.
ALBERTO NERAZZINI FUORI CAMPO
Il dottor De Felice torna a visitare il suo campione di pazienti e scopre qual e’ la percentuale che ha dovuto sottoporsi a un secondo intervento. Solo l’1,6%. Poi confronta il dato con la media registrata della Lombardia che arriva quasi al 19 per cento. I casi sono due: stiamo intervistando un fenomeno della oculistica, oppure…
DOMENICO DE FELICE – MEDICO OCULISTA MILANO
C’e’ qualcosa che non va. Ma l’unico modo per saperlo e’ controllare i pazienti. Controllateli per vedere se e’ stato eseguito bene il lavoro. A me non pare che ci sia nulla di male.
ALBERTO NERAZZINI FUORI CAMPO
De Felice ripete lo stesso studio sullo stesso campione sei anni dopo, nel 2008. E la percentuale non cambia. Dopo aver pubblicato entrambi i lavori sottopone questo metod0 di controllo in Regione.
DOMENICO DE FELICE – MEDICO OCULISTA MILANO
Poteva anche dirmi in alternativa che questa tipo di lavoro era gia stato eseguito, magari senza successo. Purtroppo questo non mi e’ stato detto, mi stato detto anzi che il lavoro era stato fatto egregiamente ma che avrei dovuto trovarmi io gli appoggi per la diffusione del lavoro stesso o tramite la societa oftalmologica o tramite gli ordini dei medici.
MILENA GABANELLI IN STUDIO
Lui ci ha provato, ma alla fine nessuno gli ha risposto. Ricordiamo che ad ogni prestazione corrisponde una tariffa da rimborsare. E sarebbe utile ricontrollare i pazienti perche’ cosi’ scopri se qualcuno ha truffato o non ha eseguito bene gli interventi. A meno che, si voglia liquidare questo oculista come un mago, ma allora andrebbe sostenuto e non ignorato!



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