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Per scrivere romanzi ci vuole disciplina

Da Marcofre

per scrivere romanzi ci vuole disciplina

Ti è mai successo di avere un’idea per una storia, e cominciare a buttare giù pagine e pagine… E poi dici: “No, diavolo! Questa è roba troppo impegnativa! Meglio scendere con le ambizioni, e scrivere qualcosa di più semplice, di più alla portata dei miei mezzi”?
E allora? Allora butti giù un’altra storia che con la prima ha qualche elemento in comune, ma è ben differente. E dopo un paio di settimane, ecco che i dubbi iniziano a risalire alla superficie…

Per andare dove devo andare, per quale strada devo andare?

Credo che succeda per un motivo piuttosto semplice: se hai l’ambizione di scrivere una storia complessa, lunga diciamo 100/200 pagine, non puoi procedere a occhio. Lo so che a te sembrerà di perdere tempo scrivendo schede (una per ciascun personaggio), e buttando giù frammenti di dialoghi, scene, e descrivendo certi ambienti. Allora prova a non farlo: scommetto i mustacchi che non ho che nel giro di qualche giorno finirai a gambe all’aria in un fosso.
Tutto questo è figlio di una cosa che si chiama “ispirazione”. Lo so che è dura da accettare: ma che diavolo c’entra l’ispirazione con una storia?
Poco o nulla. Una storia è come costruire un edificio: devi pianificare bene ogni aspetto. Riuscirai a fare qualcosa di perfetto? No, ovviamente. Sbagliava Dumas, pure Tolstoj e Dostoevskij a volte scivolavano su alcuni capitoli. Ma se desideri arrivare al traguardo: pianifica.

Hai detto pianificare una storia?

Sì, ho detto proprio così. Scaraventa sulla pagina tutto quello che ti salta in mente. Parti da un’immagine? Seguila come la tigre insegue la preda. Ma non credere che lì ci sia già tutto. Buona parte di quanto hai scritto finirà nel cestino. Per forza di cose, però, sarà necessario mettere a punto gli aspetti meno “poetici”.
Un personaggio? Una scheda: aspetto fisico, come si veste, i suoi passatempi, il modello di macchina (ce l’ha?). Ha qualche tic? Un’inflessione particolare quando parla? E dove abita? Metri quadrati? Arredamento? Ogni particolare deve essere messo nero su bianco, e attenzione: non è detto che servirà tutto. Servirà a te per inquadrare il personaggio. Per conoscere bene la sua natura. Sappiamo che in una storia succede qualcosa che lo indurrà (se si tratta del protagonista), ad agire in un modo forse sorprendente.
Se il personaggio è secondario? Ha comunque diritto a una bella scheda. Uno scrittore è democratico, e significa che se sulla pagina finisce un asino che raglia, non ci finisce perché c’è spazio, ma per un motivo preciso. Quale?
E come faccio a saperlo io? Sei tu che scrivi, mica ti posso spiegare perché ci va l’asino!
Non esiste un sistema uguale per tutto. Forse c’è anche chi si fa beffe della pianificazione e riesce a scrivere 380 pagine perfette; ma ne dubito.

Per scrivere romanzi ci vuole disciplina


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