Egregio Ing. Guido Del Mese,
Qualche tempo fa, nel corso di un incontro tenutosi a Palermo presso l’Asstra Sicilia, fra il sottoscritto Segretario Regionale Sua/Fisu, oggi Sidast/Fisu, l’Ing. Emanuele Nicolosi, Direttore Generale dell’Azienda Siciliana Trasporti e la Sua stimata Persona nella qualità di Direttore Generale dell’Asstra, si è raggiunto un accordo (particolarmente esoso e che non ha eguali al mondo) secondo il quale il Sindacato che rappresento sarebbe stato “riconosciuto” ed ammesso alla contrattazione aziendale della Vostra associata, soltanto al raggiungimento della soglia di sbarramento fissata al 18% del totale della forza lavoro.
Adesso, in un momento particolarissimo della vita aziendale e, più in generale, dell’intero comparto del tpl l’Azienda ha deciso, unilateralmente, di ammettere alle prerogative sindacali (bacheche, convocazioni, tavolo di trattative) un Sindacato, “COBAS DEL LAVORO PRIVATO” senza che questo, con una ventina d’iscritti, pari al 2% dell’organico aziendale e non firmatario di contratti nazionali, possedesse quella “rappresentatività” a noi richiesta e che non viene estesa ai Sindacati Nazionali di categoria abbiano o meno, quest’ultimi, una certa consistenza di associati.
In pratica, con tali abominevoli criteri, l’Ast spa, in pratica si sceglie, quali interlocutori, i Sindacati che più gli aggradano, possibilmente i più morbidi e malleabili possibili, lasciando “fuori” dall’Azienda altre organizzazioni non particolarmente gradite.
L’invito, pertanto a intervenire, anche in difesa della Sua personale onorabilità e credibilità istituzionale (in quanto garante del citato accordo) presso l’Ing. Emanuele Nicolosi e presso il Prof. Dario Lo Bosco, Presidente del CdG di Ast spa, affinchè rispettino il citato accordo che, per analogia ed equità, andrebbe esteso ed applicato a qualsiasi altra formazione sindacale che intendesse operare presso quell’Azienda.
Quanto sopra, nell’ambito di corrette relazioni industriali che, in caso contrario potrebbero inasprirsi e portare a conseguenze di natura giudiziaria, al pari di quelle già sanzionate dal Tribunale di Palermo che, appena qualche giorno fa, mi ha assolto dal reato di diffamazione a mezzo stampa (perché il fatto non ha costituito reato) per aver accusato di alcune nefandezze l’Ing. Emanuele Nicolosi a mezzo lettera inviata al Presidente pro tempore della Commissione Nazionale Antimafia, On.le Francesco Forgione pubblicata su un blog.
Nell’attesa di cortese riscontro, Le porgo i più distinti saluti.
Ugo Giuseppe Agati
Palermo, 14 Dicembre 2011
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