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Il gioco delle tre carte

Creato il 25 febbraio 2013 da Sidast

IL GIOCO DELLE TRE CARTE

 

Come al solito, i Sindacati aziendali Ast. In grave crisi di rappresentatività, si aggrappano a quel poco che possono offrire ai propri iscritti in termini esclusivamente monetari (specchietto per le allodole e bocconi prelibati per chi rasenta la soglia di povertà) piuttosto che in termini normativi e di certezze per il futuro.

Nel far ciò, continuano a turlupinare i poveri autisti che non distinguono una tranche di 400 € da una di 6oo o di 800, ad esempio, o un saldo annuale di un certo importo, o confondono gli emolumenti arretrati dagli emolumenti accantonati non corrisposti e stornati a fini diversi.

Iniziamo col dire che nessun incontro deve avvenire per quantificare le “tranche” del 2011 e del 2012 in quanto, quali rate non corrisposte a tempo debito, esse vanno ricomprese per intero nei saldi annuali dei rispettivi anni.

Continuiamo a dire che nessun conteggio deve essere concordato fra l’Azienda e i Sindacati poichè, essendo legati a precise condizioni e a determinati parametri, gli stessi sono automatici e possono essere eseguiti, in ogni caso, in un paio di minuti con una calcolatrice da 1 € acquistata ad un mercatino rionale.

Tali “incontri”, riservati esclusivamente ai Sindacati firmatari dell’integrativo aziendale del 2003 rinnovato nel tempo, giacchè “gestori esclusivi, con l’Azienda, del contratto di che trattasi” servirebbero esclusivamente a stabilire, ancora una volta, la percentuale di sconto sul dovuto al personale che, tanto non capisce nulla di contabilità contrattuale e che, in tempo di crisi, farebbe salti mortali di gioia e bacerebbero in bocca i vari “Zio Pippo” ed Enrico di Maio qualora dovessero ritrovarsi per davvero la stratosferica cifra di 800 € in una delle prossime buste paga.

Ecco perché ai “conteggi” non verrebbero ammessi Sindacati di recente costituzione quali Fast-Confsal, Cobas e, meno che mai, il Sidast che non sono responsabili degli inciuci perpetrati negli anni trascorsi.

Come mai i lavoratori Ast non chiedono ai propri rappresentanti sindacali, oltre che l’ammontare del primo “acconto”, l’intero resoconto economico del premio di risultato a partire dal 1° Gennaio 2011?

Se in possesso di tali dati il Sidast saprebbe ben rifare i conti e fornire le esatte percentuali degli sconti applicati mentre potrebbe addirittura dar vita ad una vertenza collettiva in quanto le due annualità del premio di risultato non rientrano nella normativa civilistica di “emolumenti arretrati non corrisposti” (da classificare quale inadempienza contrattuale) ma, forse, a quella penale in quanto somme dovute ai lavoratori, non corrisposte e stornate per altre esigenze aziendali determinando, in pratica, una sorta di “appropriazione indebita”. Un po’ come se l’Ast utilizzasse il tfr dei lavoratori per acquisti vari, consulenze, assunzioni fuori legge, feste, sponsorizzazioni etc.

Cogliamo l’occasione per annunciarvi che, in assenza di serrato dibattito su argomenti di così vitale importanza per l’intero popolo dell’Ast, il Segretario e l’intera organizzazione del Sindacato Dipendenti Ast si riterrà autorizzata a sganciarsi progressivamente da ogni problematica di Ast spa lasciando che la “difesa degli interessi dei lavoratori Ast” torni nelle sapienti mani di quei Sindacati e Sindacalisti che ben conoscete con l’augurio che il buon Dio li trasformi radicalmente.

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