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Per un un pugno di tzaziki

Creato il 04 febbraio 2014 da Albertocapece

grecia602Il governo, anzi i governi che si sono susseguiti come espressione di questo sistema politico ormai marcescente, sono stati del tutto assenti durante il processo di abbandono dell’Italia da parte della Fiat prima facendo finta che era per il rilancio produttivo ora recitando la commedia del non è successo niente. Al contrario i governi del declino sono molto attivi nella svendita di asset italiani e il povero Enrico Nipote è sempre di più nella penisola arabica a cercare di attirare sceicchi promettendo di appoggiare con i soldi della Cassa Depositi e Prestiti volatili e incerti investimenti. Tutto per soddisfare la cecità contabile e ideologica di Bruxelles, ma contemporaneamente e grottescamente rifiutando le joint ventures europee come pericolose per i nostri interessi.

Questo rende efficacemente la confusione che c’è sotto il cielo. I media scoprono che l’Europa è indignata per i 60 miliardi che ogni anno finiscono in corruzione, la metà di quelli di tutta la Ue, mentre sono molti anni che la Corte dei conti lo denuncia, che la cifra compare nelle analisi di Eurostat o Ocse in riferimento a ipotesi della Banca mondiale e che diverse volte organismi europei si sono mostrati preoccupati per la situazione. Ma già domani tutto sarà dimenticato, come al solito, perché è dai quei 60 miliardi (calcolati per difetto e senza contare l’enorme danno collaterale), in gran parte derivanti da mazzette sui lavori pubblici e dal settore sanitario, che trae linfa il sistema di oligarchia concreta il quale, secondo uno studio della Uil, comprende in via diretta oltre un milione e centomila persone. Ed è proprio da questa oligarchia che l’Europa può aspettarsi supina obbedienza.

Tuttavia invece di discutere di queste cose, di prendere seriamente e finalmente in considerazione il problema dei trattati europei e dell’euro, il futuro della democrazia nel continente che pare essere ormai  una questione bagatellare come dimostra anche la vicenda Ucraina nella quale la causa della Ue è grottescamente sostenuta da gruppi nazionalisti e addiritura filonazisti con tanto di cartelli inneggianti a un locale boia della seconda guerra mondiale, ci si perde in chiacchiere. E gli epiteti ingiuriosi che tante valorose persone di sinistra affibbiavano alle ministre del Tycoon indirizzati ora alla nouvelle vague delle nominate dem, diventano eversione. Il Paese si sta grecizzando a vista d’occhio e gli oligarchi senza idee si aggrappano a queste distrazioni, come al bon ton conviviale con i piatti vuoti. Naturalmente quelli dei cittadini.

E anche le donne ci cascano mani e piedi: mentre organizzano manifestazioni contro il governo reazionario spagnolo pompato e voluto da Bruxelles ( e fortemente sostenuto nell’occasione dal parroco Bergoglio)  per il tentativo di eliminare il diritto all’aborto, si favorisce da noi la creazione di un analogo modello contribuendo a demonizzare ogni opposizione facendo leva su questioni totalmente marginali. Senza nemmeno pensare che il porcellum 2 è l’ideale per creare un Parlamento per due terzi antiabortista, qualunque sia il risultato. Francamente chissenefrega del malgusto e della volgarità di qualche grillino, ma ormai siamo arrivati al punto che non è più democratico criticare a torto o a ragione un avanzo di salotto buono come la Bignardi, che oltre a procurare a suo tempo un lavoro matto e disperatissimo agli editor della Mondadori, ha il supremo merito di aver inaugurato il Grande Fratello. Santa Daria, patrona dei gossippari .

Ma quando cazzo suona la campanella che la ricreazione è finita? Che non  c’è più trippa per telegattari, che la paura di affrontare i problemi è proprio quella che finisce per approfondirli e renderli disperati?  O, trascinati a tutta forza nel maelstrom greco, vogliamo vendere la primogenitura politica per un pugno di tzaziki?


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