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Perché aprire un blog?

Da Marcofre

Non è possibile rispondere in maniera esaustiva a una simile domanda, vero?

 

  • Perché mi va (e non costa nulla; mi diverte l’idea). Questa è la molla principale che infatti induce le persone ad aprire un blog. Non c’è niente di male, ci mancherebbe. Spesso dopo qualche mese, se si mantiene la volontà ad aggiornarlo, ci si renderà conto che il blog è capace di svelarci quello che davvero ci piace. Magari iniziamo con un argomento vago, per poi cambiare rotta e dirigerci con determinazione verso qualcosa di differente. Succede. Forse quel “Perché mi va, e basta” era in realtà il desiderio inconfessato di far emergere quello che ci piaceva davvero. E che nascondevamo per il timore del giudizio altrui.
    Per esempio: rilanciare la bruna alpina: perché no?
  • Condividere una mia passione con gli altri. Anche questa funziona. Anzi, si tratta del motore che smuove tutto. Se trovi meraviglioso trascorre tutte le tue vacanze alle isole Svalbard, stai pur certo che in un tempo ragionevolmente breve scoverai un mucchio di persone che fanno lo stesso. Probabilmente finirete per conoscervi e viaggiare assieme verso quelle isole.
    Almeno mandami una cartolina…
  • Trovare lavoro. Qui le cose si complicano. Non è impossibile, ma è necessario tempo. E impegno. Non credere che sia facile, insomma.
  • Dimostrare le proprie competenze. In teoria, questo punto dovrebbe occupare il posto precedente. Se dimostri le tue competenze, allora potresti anche trovare un lavoro, oppure cambiarlo per qualcosa di meglio. Non basta certo dire “Cerco lavoro”, la Rete non è la panacea per tutti i mali. Occorre capirne il funzionamento, e (non mi stancherò di ripeterlo) spendersi per creare (e incrementare) il proprio capitale sociale.
    Se dovessi dare un consiglio: non aspettare di trovarti in brache di tela, ma agisci ora. Prima che la situazione precipiti. Io un po’ l’ho fatto, per anni mi sono comportato come l’abate Faria. Magari ne riparlerò.
  • Allargare il numero dei propri contatti. Ottimo. Se dimostri che le tue competenze non sono aria, quasi naturalmente attirerai verso di te persone sconosciute che avranno interesse a stabilire qualcosa di più di uno scambio di mail. Sì, è vero: c’è tanta chiacchiera sul Web, altrimenti detta “fuffa”. Il rischio di prendere lucciole per lanterne esiste sempre (non solo sulla Rete). Ma questo non giustifica comportamenti sciocchi o poco professionali. O il menefreghismo.
  • Studiare. Il bello di questo periodo storico è che puoi anche studiare, o riprendere a studiare. E a che serve il blog? Be’, a mostrare i tuoi progressi. Vuoi studiare cinese? Io ci ho rinunciato, sono troppo vecchio per queste cose: ma un blog può essere un mezzo per metterti in contatto con altra gente che studia la stessa materia. Per condividere fonti e siti utili all’apprendimento, eccetera eccetera. In questo modo, ampli le tue conoscenze, e magari (magari: non è detto che succeda) puoi ampliare i tuoi contatti e quindi le opportunità di lavoro.

 

Ricorda solo che blog e condivisione, blog e comunicazione, sono concetti che vanno a braccetto. O comunichi, o sei un sasso.

 


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