Scrivo questo articolo perché sono una persona molto sensibile alle ingiustizie e alla cattiveria umana. Quando mi trovo davanti un individuo che giudica e disprezza qualcosa, qualcuno o intere categorie di persone senza una ragione fondata, mi metto automaticamente a pensare. La mia non è soltanto curiosità scientifica, ma anche -credo- un tentativo subconscio di trovare una giustificazione alla cattiveria apparentemente ingiustificata che mi trovo a dover affrontare. La cattiveria mi fa paura.
Credo sia umano cercare delle spiegazioni anche ai comportamenti più deleteri, e le conseguenze disastrose di tale pratica le vediamo chiaramente quando predono forma nel sistema giudiziario. Si arriva così a giustificare l’atto più immondo e non è raro che i criminali la facciano franca proprio a causa del giustificazionismo tipico della società italiana. L’assassino diventa un disperato che non aveva altra scelta che uccidere, il ladro è invece colui/colei che vive in condizioni di estremo disagio e che si trova obbligato a sottrarre qualcosa a qualcun altro per poter sopravvivere.
1 – In equilibrio instabile fra egoismo e paura
Torniamo però al tema principale di questo articolo: l’odio. Tante persone vivono in una costante situazione di invidia verso il prossimo. Non sempre sono consapevoli di essere invidiose, anzi direi che spesso non lo sono. Ma da cosa deriva l’invidia? L’essere umano è fondamentalmente egoista, infatti il suo istinto di sopravvivenza lo spinge ad accaparrarsi tutto quanto a discapito del prossimo. Volendo essere precisi dovremmo però parlare di egocentrismo, che di fatto costituisce un’estremizzazione dell’egoismo. Nella sua accezione primaria egoismo significa semplicemente <<amore per se stessi>>.
Un perfetto esempio di egoismo è rappresentato dai bambini, i quali vivono secondo natura e certamente non si accontentano dei propri giocattoli quando possono sottrarre un gioco a qualcun altro. Così qualcuno insegna loro che questo non va bene e che bisogna condividere tutto. Il bambino non comprende questo concetto ma ad un certo punto comincia a metterlo in pratica perché ha paura di ritorsioni da parte degli adulti. Crescendo può infine interiorizzare tale nobile insegnamento e farne uno stile di vita, ma temo che nella maggior parte dei casi continui a fingere di condividerlo per timore di incorrere in problemi. Eccoci dunque arrivati al primo concetto fondamentale del nostro discorso: la paura.
Lo società è regolata dalle leggi, e le leggi puniscono (o almeno così ci piace pensare) chi ruba e maltratta il prossimo. Esse esistono proprio perché alla base della vita c’è l’egoismo. Se non sentissimo il bisogno di soddisfare tutte le nostre esigenze individuali, e il nostro istinto ci portasse a preoccuparci innanzitutto di quelle altrui, credo proprio che non ci sarebbe bisogno di far presente che rubare è sbagliato. Non servirebbero punizioni per chi ruba poiché non esisterebbe il concetto di “proprietà privata”. Vivremmo un po’ come le formiche, che fanno tutto in funzione del gruppo e in pratica non esistono come singoli individui. Troviamo qui il secondo concetto fondamentale dell’articolo: l’egoismo.
2 – Modelli sociali inappropriati e appiattimento dell’individualità
Però le cose funzionano diversamente. Possediamo una nostra individualità e ci dobbiamo confrontare ogni giorno con gli altri esseri umani. Nella società sono presenti persone di ogni tipo, simpatiche e antipatiche, ricche e non, altruiste ed egoiste. Noi vediamo queste persone e ci confrontiamo continuamente con esse. Il problema di fondo è che esistono dei modelli di vita considerati più desiderabili di altri. Questo è palese e lo riscontriamo nelle scuole, per esempio. La scuola non cerca di scoprire e sviluppare le singole individualità dei bambini, ma al contrario opera con il fine di renderli tutti simili fra loro, sia nei pensieri che nei comportamenti. Alcuni vivono tutto ciò come una forzatura e si sentono incompresi dagli adulti che li circondano. Diciamo pure che la scuola è il primo esempio di vita in società che il bambino assapora. Non a caso sono molti coloro che vivono malissimo la scuola e che non vedono l’ora di concluderla per poi essere finalmente “liberi”.
3 – Il mancato rispetto della diversità produce sentimenti negativi