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Perché è stato soppresso il tribunale di Crema. Il deputato Pizzetti racconta e spiega: “E’ stato il governo Berlusconi a volere questi criteri e Torazzi li ha votati. Io faccio politica seriamente, non vendo illusioni, non mi faccio bello con la facci...

Creato il 02 agosto 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Il tribunale di Crema “interessava al ceto politico, non ai cittadini. Crema, perso il tribunale, non diventa per niente un paesone dormitorio, com’è stato detto: ha ben altre carte da giocare. Io cerco di fare politica in modo serio, non vado a caccia di consensi in modo illogico”. Il deputato Luciano Pizzetti sembra duro, eppure la sua scelta di non appoggiare la richiesta di mantenere in vita il tribunale di Crema è fondata sulle leggi esistenti. E la legge quadro è la 148 del settembre 2011, voluta dal governo Berlusconi e votata dall’on. Torazzi (Lega Nord), che ora se la prende col deputato del Pd sul giornale on line dei ciellini: Pizzetti avrebbe manovrato per far cadere il tribunale di Crema. Un vero Richelieu!

Un po’ di storia con Pizzetti aiuta a chiarire le idee. Il Consiglio superiore della magistratura si è pronunciato cinque o sei volte, come già il 24 luglio l’Associazione nazionale magistrati e il 25 luglio ancora il Csm, così come il consiglio circoscrizionale di Brescia. I criteri per mantenere in vita un tribunale sono fissati nella legge quadro, e sono ben noti: numero di cause per abitante, popolazione ecc.

“Le circoscrizioni sono le stesse dal 1865 – aggiunge Luciano Pizzetti – quando si andava col calesse e col cavallo. Qualcosa è cambiato da allora e soprattutto bisogna oggi fare tagli alla spesa pubblica, altrimenti si fa la fine della Grecia”. Allora Pizzetti si è scatenato per chiudere il tribunale di Crema? No. “Io dicevo che bisognava aspettare, soprassedere per due mesi, fino a quando non si sarebbe chiarita la questione delle Province. E in ogni provincia ci sarà un tribunale. Invece ci si è buttati sull’accordo Crema-Treviglio per salvare il tribunale di Crema, ma Treviglio non ha mai detto sì. Treviglio andrà con Bergamo. Quell’ipotesi di accorpamento con Treviglio nemmeno è mai esistita”. Neppure bisogna imporre a Crema di scegliere il tribunale di Cremona: “Lodi poteva essere una soluzione: è sotto Milano, non sotto Brescia, quanto a circoscrizione giurisdizionale. Si sono lanciati sulla strada ‘O Crema o niente’ quando non c’erano possibilità”.

Si salveranno, forse, altri tribunali: quello di Bassano del Grappa (Vicenza), perché nuovissimo, quello di Vigevano (Pavia) ridistribuendo il carico, e pochi altri: “Ma il governo potrebbe non tenere conto della proposta della commissione della Camera”.

Nessun dispetto di Pizzetti a Crema: “E’ stata scelta una via impraticabile, rispetto alle esigenze del governo, che deve tagliare la spesa pubblica. Non si può salvare il tribunale, e poi votare una provincia con due tribunali, ci vuole coerenza. Non vado a fare il ruffiano del territorio. Il voto sul tribunale di Crema ha visto l’astensione di Lega e Idv, quindi Torazzi figura astenuto: che cosa viene a raccontare? La proposta è stata votata da Pdl, Pd, Udc, Radicali, Popolo e Territorio”.

C’è chi, come Torazzi, sostiene sul giornale on line dei ciellini “dov’è uscito un articolo che serve solo a far fare bella figura ai ciellini, come Malvezzi”, che Pizzetti avrebbe deciso la soppressione del tribunale cremasco: “Ah, sarei potentissimo! Non è così. Basta vedere Cremaoggi: l’articolo è uscito da 24 ore e ci sono solo quattro commenti dei cittadini. Ulteriore prova che il tribunale interessava solo ai politici e agli avvocati. Ma vogliamo credere che in Lombardia Crema, che dista 40 km da tante città abbia il problema del tribunale? I problemi dei cittadini cremaschi sono ben altri!”

Nessuno scontro con Stefania Bonaldi: “Il sindaco di Crema ha fatto una proposta molto intelligente. Insediare nell’ex tribunale la polizia e i vigili del fuoco, se ci stanno tutte e due. Questo si può fare, perché chiedere nuove risorse di questi tempi per ottenere nuove strutture è difficilissimo, quasi impossibile, e io sono disposto a battermi pancia a terra per ottenere questo importante risultato”.

Luciano Pizzetti, detto lo zar, in realtà ha tutta l’aria di essere sintonizzato con ciò che il governo intende fare e non fa promesse irrealizzabili, come suo solito. Il realismo lo ha sempre contraddistinto: “Non piace il mio modo di fare? Vogliono qualcuno che illude la gente? Ci saranno le primarie e non mi voteranno ma io non cambio faccia. La politica è una cosa seria”. Luciano Pizzetti è questo. Prendere o lasciare.

Il deputato ricorda che in settembre gli stessi avvocati di Crema si lamentavano perché c’era poco personale per il tribunale di Crema: “Ma vi pare che in un periodo come questo si assuma nuovo personale in una sede staccata?”.

Per la verità da mesi Luciano Pizzetti sostiene la stessa linea e non da solo nel Pd.

Quando si parlava dei costi della politica, ed era scoppiata una polemica sul ristorante del Parlamento, si era arrivati a considerare i tagli che si potevano fare. Sia Corada che Pizzetti parlavano di ipotesi come della soppressione del tribunale di Crema, delle sedi di enti economici (Camera di Commercio di Cremona, e poi o la Prefettura o la Provincia, non entrambe) e di altri doppioni.

Troppe sedi pubbliche, e tanto legame affettivo al tribunale di Crema. Ma di quello non si vive, aggiunge Pizzetti. “L’economia di Crema non gira intorno al tribunale, non scherziamo”.

“Il problema vero di cui nessuno parla, quando alle sedi giudiziarie, è la soppressione del giudice di Pace a Soresina e a Casalmaggiore”, conclude Pizzetti.

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