19 DICEMBRE – Partite come quella di Catania, sulla carta apparentemente facili, si dimostrano spesso e volentieri le più insidiose. La storia del campionato italiano, e non solo, insegna che il rischio rappresentato da questi incontri è sempre quello di scendere in campo da favoriti e uscirne – come si suol dire – a “mani vuote”. La partita del Cibali che vedeva di fronte gli etnei – fanalino di coda con solo nove punti all’attivo in quindici giornate – e i gialloblù – vera rivelazione della stagione con invece ben 25 punti in cascina – poteva quindi sembrare, almeno nelle previsioni, match dall’esito quasi scontato. In realtà la squadra di De Canio – chiamato in sostituzione dell’esonerato Maran – aveva davanti a sé la classica partita da non sbagliare per non compromettere la propria corsa verso la salvezza ed è quindi scesa in campo alquanto determinata. E bravi direi sono stati i gialloblù dal canto loro a non sottovalutare tutto questo ben consapevoli che per ottenere qualcosa sarebbero servite, in abbondanza, attenzione e concentrazione. Alla fine ne è scaturito un pareggio a reti inviolate che se da un lato magari non ha soddisfatto appieno i siciliani, dall’altro ha rappresentato un punto molto importante per gli uomini di mister Mandorlini. Ho trovato francamente fuori luogo i commenti post-partita di diversi tifosi secondo i quali il match era assolutamente da vincere e quindi il pareggio appare quasi una sconfitta. Tale opinione, seppur rispettabile, non mi trova d’accordo perché considero il punto di Catania un punto d’oro e vi spiego il perché, visto che di motivi per essere soddisfatti ce ne sono a mio avviso più d’uno. Innanzitutto dopo una serie di trasferte nelle quali non avevamo racimolato nemmeno un punto finalmente non siamo tornati a casa a mani vuote. A parte infatti Torino – contro i granata – e Bologna, in tutte le altre occasioni l’incontro ci aveva sempre visti uscire dal campo sconfitti. E soprattutto per la prima volta siamo riusciti a mantenere inviolata la nostra porta lontano dal Bentegodi. Qualcuno di voi mi dirà che di questo dobbiamo ringraziare Rafael – autore almeno di tre parate determinanti – mentre io faccio i complimenti, oltre che al sempre bravo portiere gialloblù, all’intero reparto difensivo scaligero – in particolare ai due centrali – autore di una prova decisamente positiva. Se è vero, inoltre, che il Catania nel primo tempo ha sfiorato la rete del vantaggio, è altrettanto vero che nella ripresa – prima con Hallfredsson e poi con Iturbe – il Verona è andato vicinissimo alla rete della vittoria. Maietta & C. sono stati protagonisti di una bella prova di gruppo dove tutti hanno sofferto e dato il loro contributo per portare a casa almeno un punto. Non dimentichiamoci poi che la compagine siciliana disputa il massimo campionato già da qualche stagione e non merita in ogni caso l’attuale posizione in classifica. E credetemi comunque che vincere a Catania non è mai stato facile per nessuno, anche se ti chiami Juve,Roma o Milan, tanto per citarne qualcuno. Infine, ultimo ma non ultimo, ricordiamoci sempre – qualora qualcuno se lo fosse dimenticato – che siamo una neopromossa e che quindi i punti racimolati sino ad ora – ben 26 con ancora tre partite prima del “giro di boa” – rappresentano per noi un risultato assolutamente straordinario. Bando quindi a chiacchere e ai classici “discorsi da bar” . Teniamoci ben stretto questo punto d’oro, che rappresenta un altro mattoncino per il nostro “piccolo scudetto” che fino a prova contraria si chiama “salvezza”.
Enrico Brigi
twitter: @enrico_brigi
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