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Perché fa sorridere il caso Zanolli? E perché la Polstrada parla di privacy?

Creato il 17 febbraio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Nomi e cognomi degli immigrati, e anche foto, sbattuti sul giornale, pietà e privacy per il privilegiato direttore di giornale, privilegiato come tutti i direttori strapagati. Perché ride mezza città?
Perché più il personaggio è potente, più viene protetto. Chiaro.
Quale cronista cremonese non ha assistito a conferenze stampa dei carabinieri nelle quali i graduati dell’Arma, dopo l’incontro coi giornalisti, si appartavano col cronista del giornale cocco di mamma per dare notizia in esclusiva, dopo aver elogiato l’utilità dell’archivio del giornale di Zanolli?
Stesso discorso in Questura. Curiosamente bisognava favorire un giornale e non l’altro, quando l’altro c’era. Vecchia storia. Non sono mai mancate le proteste dietro le quinte ma nulla è mai cambiato granché.
Purtroppo ora quella nera, fatta di odiosa micro-criminalità, oggi è superata da ben altra cronaca nera. La criminalità organizzata è nel Nord da moltissimo tempo, non da alcuni anni. Pizza-connection è degli anni 60.
Va detto chiaramente che applicare le leggi non è come applicare il teorema di Pitagora. Vanno fatti incontrare caso singolo, umano, e legge generale astratta.
Attenzione, cara Polizia stradale (vogliamo bene alle forze dell’ordine e ne vorremmo il doppio, ben finanziate e dotate di mezzi, perché il malaffare è diffuso in modo spaventoso). Un direttore di giornale monopolista in una città medio-piccola è un personaggio pubblico! Non crolla il mondo per un caso simile, è solo l’occasione per farsi un esame di coscienza.
Poi Zanolli ha ecceduto, eccome. Ha preteso con due editoriali consecutivi e un impatto fuori dal comune le dimissioni del segretario provinciale del Pd Titta Magnoli solo perché non ha vinto le primarie. Perché non ha chiesto le dimissioni di Salini o Perri che hanno violato la volontà degli elettori e sono stati sconfitti dal Consiglio di Stato? Perché è schierato coi padroni.
Ha pontificato sulla politica cremonese dal massmedia locale più potente e ha cercato di condizionare qualunque evento cittadino, o anche provinciale, avesse rilievo. Forte l’effetto su Cremona, meno su Crema, dove il sindaco esiste. Zanolli ha cercato di condizionare l’elettorato in modo pesante. Non è affatto l’unico, c’è chi ha fatto la stessa cosa, anche nel centrosinistra. Se però tanti cremonesi sorridono il motivo c’è. Quella classe padronale è una vergogna, ha pensato solo ai propri interessi. E i giornalisti cremonesi non mostrano autonomia, tranne rari giovani audaci.

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