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+Perchè ha il cuore grande?..

Creato il 09 gennaio 2011 da Gianpaolotorres

+Perchè ha il cuore grande?..

 PERCHE’ HA IL CUORE GRANDE?

 Katia Rosa Boni

Ha il cuore grande perchè è una giovane donna che sa ancora piangere, in mezzo alla via…occhi bassi, mani alzate al cielo, le hanno spezzato il cuore, le hanno detto che l’amano, le hanno gridato che è stata tutta una finzione, tenersi per mano, abbracciarsi…stringersi sempre piu’ forte fino a quasi farsi mancare il respiro.

Ma la giovane donna non ci crede, lei non si arrende, combatte ogni giorno per quegli occhi…definite da altre geniali, espressivi… certo, le altre…

In fondo lei sa che nella vita ci sara’ sempre una donna piu’ giovane, piu’ carina,piu’ simpatica…ma lei sa di essere unica, tutti lo siamo, ma…lei è davvero speciale perchè ha il cuore grande.

Si è persa la giovane donna, alla disperata ricerca di un aiuto.

E’ buio, fa freddo, sono trascorse ore… ancora in lacrime ritorna a casa mentre gli altri festeggiano il nuovo anno e sono felici, anche lui che stappa champagne…anche lui è felice.

Lei ha dovuto aspettare di essere tradita per capire di essere semplicemente una giovane donna che piange.

Eppure quel sogno ancora lo rincorre, per la prima volta, in tutta la sua vita sa di essere vicina…lei dice -se mi perdi, tu corri ancora piu’ forte-.

La fiducia è nel mondo, il mio cuore è malato, tutte le battaglie sono trofei di un orgoglio che ha smesso di credere…io vivo di realta’ o fantasie? E poi perchè dovrei scegliere?

E se lo domanda con quegli occhi tristi e rassegnati, lo sguardo basso per non smentire, i suoi guai…

Avarizia, insicurezza, egoismo, lei rida’ alla vita tutto questo, tutto quello che aveva preso in prestito, lei stupida vive l’amore, per non morire, lei vive l’amore, in funzione di una semplice romanza.

Vorrebbe respirare ancora l’aria pulita, quell’aria d’altri tempi che solo le hanno raccontato, invece respira un odore consumato, lo stesso odore, di quando all’epoca ragazzina…imputriva la stanza.

La sua prigione resta il ricordo di quella stanza, una sostanza bluastra l’affanno, il dissenso negato di un’autorita’ che non l’ha mai liberata.

Ancora oggi, in alcuni momenti, si crogiola nel silenzio, in un angolo, in ricordo di quella parete grigia, sporca, dove ogni giorno parole forti

soddisfavano gesta nel frastuono della solitudine.

Il vestito nero della festa, le ginocchia sempre sbucciate di chi correva veloce in bicicletta per arrivare sempre in tempo, il pensiero di Dio altrettanto nero insegnato a dottrina, e la casa, la prigione.

Lei sognava spazi aperti, spazi liberi, colori, la liberta’ viva, ma aveva solo il dissenso dei grandi.

Accecata da un amore maledetto e sacro, accecata da ira funesta, di lussuria respinta, in un giorno di festa…basto’ un sorriso, per risvegliarsi donna.

E guardava con sguardo lucubre di sfida a quell’uomo nero, degli incubi suoi da bambina, lui le raccontava delle fantastiche storie mentre al letto la intrappolava.

Moriva di solitudine la giovane donna, in quelle parole, imprigionata a quell’uomo, una dedica…ancora non gliela sa scrivere, ancora non sa parlare di lui…perchè ancora le è rimasto pudore, perchè ancora è tangibile lo sdegno, perchè alla giovane donna è rimasto un cuore grande,



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