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Serena Capodicasa, consigliere di circoscrizione di Verona, ha risposto alla seguente domanda:
Alle primarie del centro sinistra, oltre a Bersani e Renzi, si presenta Laura Puppato. Perché hai deciso di sostenere Bersani anziché una donna molto stimata nel Veneto come Laura Puppato?
La stessa domanda potresti farmela su Renzi, visto che ho molto apprezzato alcune sue iniziative come quella fatta a Firenze quest'anno con gli amministratori di tutta Italia, perché è giovane e parla di rinnovamento del Partito, come faccio io. E come lui Laura ha moltissime qualità: vive la politica al femminile, è un nuovo volto che potrebbe dare una scossa al Partito, in maniera più intelligente di come sta facendo Renzi e poi è veneta!
Ma il punto non è questo: non disdegno gli altri candidati ma rifletto su cosa stiamo andando a fare.
Io voglio che il mio Partito vada unito e compatto alle elezioni politiche più importanti degli ultimi 20 anni, delle elezioni in cui il dittatore mediatico di questo Paese non è più politicamente rilevante e in cui la sinistra ce la può o ce la deve fare, diventando protagonista vero dell'amministrazione del Paese. Questo non è possibile in un quadro in cui, prima ancora di decidere la legge elettorale che ci sarà, iniziano a spuntare candidature per le primarie di coalizione, tutte e tre del PD: ricordiamoci che non è un Congresso, ma è il momento in cui bisogna stare tutti a guscio di tartaruga, uniti e spaccare tutto.
Non ho mai avuto la tendenza, in un conflitto specie se intrapartito, di fare la super sponsor del leader scelto, per le cose che ho detto prima: qui non è il leader che conta ma tutto un Partito che deve stare compatto, ora o mai più. E stare compatti riferendosi al Segretario Nazionale del Pd è il migliore dei modi. E poi non guasta il fatto che Bersani sia una persona che a livello istituzionale ha già dimostrato buone capacità, una persona che ha anche capito che dobbiamo smetterla con i compromessi che strizzino sempre l'occhio al liberismo spinto, che ci ha portato fin qua, ma bisogna ricominciare veramente a amministrare il Paese per le persone, non per il soldi.
L'augurio che faccio a tutti è che finite queste primarie "inter nos" si possa veramente essere un'unica "macchina da guerra" che ci faccia vincere queste elezioni, sperando che queste primarie non siano troppo tardi.
Al consigliere della Provincia di Verona Diego Zardini ho posto le seguenti domande:
Lei è un consigliere provinciale molto attento ai problemi del territorio ed ha scelto di sostenere Bersani alle primarie. Il suo ruolo di amministratore ha influito nella scelta di Bersani alle primarie?
Senz'altro essere amministratori locali, in un periodo storico così difficile per le pubbliche amministrazioni, sia sotto il profilo finanziario sia a causa dell'insofferenza dei cittadini nei confronti della politica e delle istituzioni, ci obbliga ad una concretezza e ad un pragmatismo che ci induce a scegliere la miglior proposta di merito. Bersani, da amministratore locale prima, da ministro poi ha già dimostrato di conoscere la macchina statale, di essere in grado di adottare riforme innovative di sicuro impatto positivo per il sistema economico e sociale del nostro paese. Bersani è stato il riformatore più innovativo e concreto degli ultimi decenni. Grazie a lui il mercato ha superato alcune ingessature che ci relegavano in fondo alle classifiche dell'OCSE. Insomma, da amministratore credo fermamente che le proposte mirate di Bersani siano le più concrete ed efficaci per il bene dell'Italia.
Le competenze di Bersani potranno aiutare il paese a superare la crisi e realizzare una maggiore giustizia sociale?
Certamente l'esperienza dimostrata del campo sono una confortante garanzia. Bersani ha avviato una stagione di liberalizzazioni, di quelle che riguardano la vita di tutti i giorni di ogni cittadino. L'impatto sulla qualità della vita ed i riflessi di una maggiore giustizia sociale si sono misurati in passato. Purtroppo l'avvento del governo targato PDL e Lega, ha bloccato ogni passo avanti, anzi ci ha fatti regredire e finire sull'orlo del baratro. Insomma per un governo progressista, riformista ed innovatore c'è ancora tanto da fare e l'Italia ne ha ancora tanto bisogno. Questo governo in grado di risollevare le sorti degli italiani e dell'Italia non può che essere un governo targato PD e Bersani è il più qualificato a raggiungere questo obbiettivo.
Alessandra Salardi, responsabile Impresa e Territorio del Pd di Verona, ho rivolto una domanda che riguarda le sue competenze:
Lei conosce le problematiche delle piccole e medie imprese per la sua provenienza e per l’incarico che ricopre nel Pd di Verona. La strategia di Bersani comprende il sostegno alle piccole e medie imprese che rappresentano circa il 95% delle imprese italiane?
Il Partito Democratico ha una vera passione per l'economia reale: valorizzare il lavoro e sostenere la domanda interna. Il PD è il partito del territorio in tutto il Paese, le piccole imprese diffuse sono l'equilibrio del sistema. E oggi c'è un grande squilibrio nell'economia reale." Queste le affermazioni che il segretario Pierluigi Bersani ha pronunciato a conclusione della Conferenza Nazionale sulla piccola e micro impresa che si è tenuta a Monza nell'ottobre dello scorso anno. Forse un grillo parlante quando, in tempi non sospetti, piú di un anno fa, cercava di riportare l'attenzione della politica ai temi concreti che tutti i giorni preoccupano e assillano le piccole imprese: i tempi dei pagamenti, l'accesso al credito, il pesante carico fiscale, le infrastrutture, la necessità di fare rete. E questo é parlare di lavoro per il 95% delle imprese italiane. Da quella Conferenza di Monza, la prima nel PD, il segretario non ha mai mancato di sottolineare e premere su questi temi nei riguardi del governo Monti. Forse anche perché, con la sua capacità di ascolto, ha fatto proprie le istanze di tutti quegli imprenditori che quel giorno si sono rivolti a lui con le loro testimonianze.
Massimo Lanza che ricopre l’incarico di segretario del Circolo di Caldiero (VR) è stato disponibile a rispondere ad una domanda più politica:
Si tratta di primarie di partito o per la premiership? Lei crede che Renzi sia il vero innovatore perché propone la rottamazione o che Bersani abbia una sua idea per realizzare il cambiamento nel Partito Democratico e nel Governo?
Mi auguro che le primarie possano indicare il candidato primo ministro per la coalizione di centro sinistra. Avranno conseguenze importanti anche all’interno del Partito ed un’ulteriore incertezza deriva, ora, dalla legge elettorale che verrà adottata. Una legge maggioritaria con forte premio di maggioranza, come l’attuale, farà diventare la competizione vere primarie di coalizione.
Renzi ha l’indubbio grande pregio di aver fatto diventare un tema importante per la politica la grande anomalia italiana della eccessiva longevità politica di troppi leader del passato. Da questo punto di vista è un vero innovatore che ha dimostrato anche capacità comunicative che spesso mancano al PD ed ai suoi esponenti.
Ovviamente l’innovazione passa anche da altri aspetti e a me piace citare la partecipazione democratica: in questo campo è il Partito Democratico ad essere il vero innovatore, con la sua capacità di confronto e di condivisione di idee e progetti attraverso un processo di coinvolgimento di tantissimi iscritti, sostenitori e dirigenti.
Bersani impersona, dal mio punto di vista, questa grande capacità di innovazione che ha tempi più lenti e minore visibilità ma permetterà di consolidare nel tempo il ruolo del PD in Italia.
Per approfondire la personalità e le competenze di Pierluigi Bersani si consigliano i seguenti libri:
- Pierluigi Bersani, Per una buona ragione, Laterza, 2011;
- Ivan Scalfarotto, Ma questa è la mia gente, Mondadori, 2012. In questo libro è compresa una conversazione tra Ivan Scalfarotto e Pierluigi Bersani.
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