Per la pubblicazione dei miei racconti, potevo fare da me, oppure rivolgermi a una piattaforma di auto-pubblicazione. La scelta è caduta sulla seconda per due ragioni.
- si tratta di una soluzione italiana;
- è semplice.
Narcissus mette a disposizione una serie di strumenti gratis (l’ISBN per esempio), e altri a pagamento (la copertina; la conversione in epub e altro ancora).
Un blog che pubblica con costanza post dedicata all’auto-pubblicazione. Senza contare le iniziative che porta avanti, oppure alle quali partecipa. Come l’International Journalism Festival.
Io ho iniziato a scrivere oltre 25 anni fa. Ho collezionato zero risultati. Tecnicamente sono uno scrittore fallito, quindi.
C’è anche l’aggravante che essendo autodidatta, e piuttosto vecchio ormai, non ho l’elasticità per imparare, adeguarmi, e via discorrendo. Sono sempre stato un tipo lento, “diesel”. Non ho più la pazienza di una volta, lo confesso, e ho raggiunto la “pace interiore”. A 20 anni credevo di avere un enorme talento, e che tutti voi vi sareste inchinati davanti a me. Adesso so che il talento non mi appartiene. Oppure ce l’ho, ma in dose talmente minime che un editore non può investirci del tempo e dei soldi (suoi, sia chiaro).
Ecco perché ho deciso di dare in pasto ai lettori quello che ho prodotto. Senza rete. E vedere l’effetto che fa. Forse Antonio Tombolini, creatore della piattaforma Narcissus, non sarà felice di quello che scrivo. Dipingo l’auto-pubblicazione come un ripiego, mentre lui giustamente spende tempo e risorse per mostrare come sia un’opportunità per crearsi un pubblico, crescere, imparare. Produrre cultura al di fuori dei canali ufficiali.
Non è così, in realtà. Se ci metti la faccia, il nome, e stabilisci un prezzo, è perché nonostante tutto ci credi. Altrimenti, la soluzione è lasciare tutto sul disco rigido e dire che è in atto il grande complotto.
Ma quale complotto…
È un’opportunità, l’auto-pubblicazione. Tocca poi a chi scrive fare tesoro (oppure no), di quello che ne ricaverà.
Per averne un’anteprima: lo scrittore Remo Bassini mesi addietro pubblicò, su Il Fatto Quotidiano, un frammento del primo racconto di questa raccolta: Del tutto inaspettato. Sul blog di Morena Fanti invece, ce n’è uno completo: La gioia che ci hanno tolto.
Buona lettura.
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