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Perché i palestinesi non avranno mai il loro Stato

Creato il 23 agosto 2010 da Dragor

CCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCpalestina    Bravo Obama, con Netanyahu-Abu Mazen stai facendo la riedizione dell’incontro Rabin-Arafat per il processo di pace che si dovrebbe concludere con la nascita di uno Stato palestinese. E credi che questo incontro avrà una sorte migliore del precedente? Nemmeno per sogno, perché i palestinesi non hanno nessuna voglia di fondare il loro Stato. O meglio, muoiono dalla voglia, ma sono ostaggi di una minoranza che non ne vuole sapere.

 

    La storia di Israele e della Palestina è la storia di 2 popoli: uno tutto concentrato sulla costruzione di uno Stato, l’altro tutto concentrato sulla sua distruzione. Quanto la Palestina era ancora una colonia, Hadji  Amin ha chiesto agli inglesi di cacciare via gli ebrei. Durante la guerra si è accordato con Hitler perché venisse a massacrarli anche in Palestina e in cambio gli ha spedito una divisione palestinese per aiutarlo a massacrarli in Europa. Dopo la guerra ha minacciato di sgozzare chiunque andasse alla conferenza di Rapallo per la costituzione di uno Stato palestinese e naturalmente i suoi eredi hanno continuato l’opera di sabotaggio.

 

  A Camp David nel 2000 Barak aveva accettato il 99 per cento delle richieste palestinesi per il territorio sul quale costruire il loro Stato. Che cos’ha ottenuto in cambio? Una controproposta per l’1 per cento che mancava? Nemmeno per sogno, ha ottenuto l’intifada, tiri di razzi, esplosioni di kamikaze e minacce apocalittiche, perché la nascita di uno Stato palestinese era realmente vicina e con questo Stato per gli islamisti sarebbe finita la pacchia. Addio campagne d’odio, addio piagnistei per commuovere gli europei, addio intifade con i bambini spediti contro i carri armati e debitamente filmati per il telegiornale della sera, addio rifiuto di riconoscere Israele, addio lagne sulla terra rubata e sull’esilio, addio scudi umani, addio tiri di razzi per provocare rappresaglie cruente in modo da vincere la campagna mediatica, addio navi con aiuti umanitari, addio sequestri di ostaggi, addio video truccati su youtube con i bambini morti che si rialzano per rifare la scena,  addio esplosioni di kamikaze sugli autobus, addio dirottamenti di aerei, addio soldi della CEE per finanziare acquisti di armi, addio stupri di bambine, addio volontari che approfittano delle vacanze per venire a ridipingerti la casa, addio traffici segreti con l’Iran, addio testi scolastici con gli ebrei rappresentati come scimmie, addio. La Palestina sarebbe diventata uno Stato democratico, fiorente, laico, onesto, rispettabile e disgustosamente rispettoso del suo partner israeliano, un paese dove le campagne d’odio, le intifade, gli stupri di bambine e le vendette dei cornuti sarebbero state considerate con orrore come arcaiche intemperanze di selvaggi invece che virtuose testimonianze coraniche. Così Arafat se l’è fatta addosso dalla paura e ha rifiutato tutto.

  

    E stavolta credete che l’incontro avvierà realmente un processo di pace che si concluderà con la nascita di uno Stato palestinese?  Nemmeno per sogno, andrà a finire come il dopo Rabin-Arafat se non peggio. Nei prossimi giorni aspettatevi intifade, tiri di razzi, kamikaze, rappresaglie cruente e il processo di pace andrà a puttane. Sarà così finché i palestinesi non si rivolteranno contro la dittatura di Hamas e non spelleranno vivi quei delinquenti che gli impediscono di avere uno Stato. Ricordate, Journal Intime vi dice oggi quello che accadrà domani.  

  

    Dragor

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