Magazine Attualità

Perchè in Italia è vietato parlare di uscire dall’Euro?

Creato il 04 marzo 2013 da Capiredavverolacrisi @Capiredavvero

Uno dei meriti che possono essere riconosciuti a Beppe Grillo e al suo Movimento, è sicuramente l’arduo tentativo di infrangere il tabù perdurante nel dibattito politico nazionale sul rimanere o meno all’interno dell’area euro. Ora sia chiaro, nessuno qui sostiene l’uscita dell’Italia dall’euro come soluzione per tutti i mali, ma crediamo che il parlarne, vagliarne i pro e i contro e, come sostiene lo stesso Grillo, se necessario arrivare magari un giorno ad indire un referendum al riguardo, non possa che essere salutare per la nostra democrazia. Fino ad oggi, ad esempio ieri sera Bersani da Fazio, il solo accennare ad un’ipotesi di uscita dall’area euro, veniva accompagnato da orizzonti catastrofici e previsioni di sciagura, manco si nominasse la figura dello jettatore interpretata magistralmente da Totò.EscapingTheEuro

Ma questa ipotesi è veramente un tabù? Veramente anche il solo parlarne mette l’Europa e i mercati in fibrillazione?

A sentire i nostri media nazionali sicuramente si, ma se si varcano i confini del nostro Paese, questo argomento lo si può ritrovare sulle pagine dei più importanti giornali europei, così come nelle argomentazioni di molti esponenti politici. Recentemente ad esempio sia il britannico “The Telegraph” che il tedesco “Handelsblatt” hanno pubblicato articoli in cui viene vagliata una possibile uscita dell’Italia dalla zona euro, con toni diametralmente differenti da quelli utilizzati nel nostro Paese.

L’articolo sul “The Telegraph”, pubblicato subito dopo le elezioni, nella prima parte vaglia i vari rischi a cui si espone il nostro Paese a fronte delle mancanza di un governo stabile, in particolare: “La grande paura è che la Banca centrale europea (BCE) si trovi nell’impossibilità di sostenere il mercato italiano delle obbligazioni, se non c’è una coalizione a Roma disposta o in grado di rispettare le difficili condizioni imposte dall’Unione Europea per ordine di Berlino.”; nella seconda, non esclude un’uscita dell’Italia dalla zona euro, descrivendo i fondamentali economici del nostro Paese in maniera molto simile all’analisi fatta dal prof.Fortis in una nostra recente intervista: “…un Paese con abbastanza punti di forza fondamentali per lasciare l’UME (Unione Monetaria Europea) e svalutare, se si conclude che questo sarebbe il modo meno doloroso per ripristinare 35% di competitività persa contro la Germania dopo il lancio dell’euro. In Italia si ha un basso debito privato e € 9 trilioni di ricchezza privata. Il suo livello di indebitamento totale è 265% del PIL, inferiore a quello in Francia, Olanda, Regno Unito, Stati Uniti o Giappone. Il suo bilancio è vicino saldo primario, come la sua posizione patrimoniale sull’estero, a differenza di Spagna e Portogallo. Si potrebbe, in teoria, ritornare alla lira senza dover affrontare una crisi di finanziamento, e questo può essere l’unico modo per evitare una crisi se il sostegno BCE viene a mancare.”

Sulla testata on-line del quotidiano “Handelsblatt”, sempre a seguito delle recenti elezioni, Klaus-Peter Willsch, membro al Bundestag della CDU, il partito della Cancelliera Merkel, non ha escluso il ritiro dell’Italia dall’unione monetaria: “Se non riusciamo a convincere la maggioranza della popolazione di un Paese dei loro impegni relativi al funzionamento della moneta unica che devono rispettare, non è possibile chiamare da fuori a nuove elezioni, ma bisogna lasciare che il Paese torni alla propria moneta”; il deputato tedesco ha poi aggiunto che: “Se vogliamo tornare a una convivenza pacifica e rispettosa in Europa e prendere l’auto-determinazione del popolo seriamente, dobbiamo rinunciare all’ideologia Euro-europea”; sottolineando come: “Un’unione monetaria sopravvivrà solo se avvantaggia tutti i suoi membri.”

Lungi da noi auspicare un’uscita dell’Italia dall’Euro, crediamo sia utile che questo argomento non sia più un tabù, ma che venga discusso apertamente anche nel nostro Paese, in modo tale che i nostri concittadini capiscano la sempre maggior importanza dei temi riguardanti l’Unione Europea, ormai sempre più legati a quelli dell’Italia; cosicché questi possano farsi una propria opinione senza essere tentati dagli acritici dogmi sia contrari che favorevoli.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :