Sull’onda degli scandali che si moltiplicano a catena, ormai nel mondo intero è un coro unanime: “Ratzinger dimettiti!” In Germania, in Austria, in America, in Svizzera, in Francia e in Italia fedeli, religiosi e laici reclamano le dimissioni del pontefice. Lo strumento giuridico non manca: Codice di Diritto Canonico, libro secondo: Can. 332, paragrafo 2. Come sapete, questo blog non si è mai distinto per la sua tenerezza nei confronti dei papi, quindi si potrebbe credere che approvi con entusiasmo la richiesta di dimissioni. In fin dei conti questo è il blog che per primo in Italia ha rivelato il documento “Crimen Sollicitations”, segnando così l’inizio della via crucis papale. Qualcuno potrebbe credere che gradirebbe l’estocada.
Invece no, non mi unisco al coro che reclama le dimissioni del papa. Il motivo è semplicissimo: una dimissione presume che esistano papi buoni e papi cattivi. Presume che il nuovo papa sia migliore di quello che lo ha preceduto. E questa presunzione è profondamente sbagliata, perché nessun papa potrà essere migliore o peggiore del suo predecessore. Il papa è solamente una facciata, un fantoccio, una marionetta manovrata dalla curia. Tutto quello che fa e che dice è deciso da un collegio di eminenze grigie. Sono loro a gestire l’Antico e il Nuovo Testamento, a mettere in bocca a dei, santi e profeti quello che gli fa comodo in modo che il papa possa annunciarlo alle masse. Sono loro a nascondere e trasferire i pedofili, sono loro che adesso gli scrivono lettere di “pentimento”, di “scuse” e di “polso di ferro” da recitare in pubblico. Sono loro a dosare con il bilancino la politica della chiesa che si può riassumere così: negare finché è possibile, cedere quando si è con le spalle al muro, giurare e spergiurare di non avere mai negato. Condito con un po’ di latinismi, di barocchismi e di gesuitismi, di solito l’espediente funziona, anche perché dietro c’è il solito ricatto religioso: noi non siamo gente qualsiasi, siamo grandi stregoni che danno del tu a dio. Guai a chi ci tocca. Volete finire all’inferno, miserabili peccatori che non siete altro? Certo, accettando di sedersi sul trono di San Pietro, il papa diventa penalmente responsabile di tutte le colpe dei suoi subordinati e dei suoi predecessori. Ma è assurdo trasformarlo in capro espiatorio lasciando i delinquenti impuniti. E’ tutta la chiesa che deve pagare. Per le sue colpe presenti, passate e future.
Così, se volete delle dimissioni, reclamate quelle della chiesa. O un’autodissoluzione o una dissoluzione d’ufficio con esproprio dei beni e taglio di qualsiasi sovvenzione. Fine del business teopedocommerciale, fine delle truffe, fine dei furti, fine dei ricatti, fine delle pressioni, fine degli ostacoli alla scienza, fine del parassitismo, fine della repressione sessuale, fine del lavaggio del cervello, fine degli stupri culturali, fine dei crocifissi dappertutto, fine delle violenze sui bambini, fine della protezione agli assassini, fine della bella vita a spese dei contribuenti. Ai lavori forzati tutti quanti. Pensateci bene, nessuna associazione laica potrebbe commettere una simile montagna di reati e farla franca, per non parlare di quelli commessi nel passato. Sarebbe stata sciolta da un pezzo ai sensi dell'articolo 416 del codice penale sull’associazione per delinquere. Facciamo in modo che la religione non diventi un paravento per coprire i crimini più immondi.
Dragor