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Perché leggere libri sulla scrittura

Da Marcofre

I libri sulla scrittura, che insegnano a scrivere (siamo sicuri?), che spiegano la difficoltà (ecco, questo va già meglio), che indicano che devi rimboccarti le maniche e via discorrendo, ne ho letti un discreto numero. Da un pezzo ho preparato una pagina con tanto di link alle mie riflessioni.

Ma perché leggere libri sulla scrittura? Non basta leggere romanzi e racconti?

Abbastanza facile rispondere.
Per prima cosa, il 90% di chi scrive, non legge nulla, nemmeno le istruzioni del suo smartphone, figuriamoci un romanzo di Zola. Però diciamo che un 10% legge eccome. Deve davvero acquistare questo tipo di libri? No, non è obbligatorio, questo si capisce.

Io l’ho fatto perché mi incuriosiva comprendere il rapporto che Raymond Carver, Flannery O’Connor, Stephen King e altri, avevano con la scrittura. Ficcare il naso nell’officina, nell’ambiente buio dove si preparano le storie, è interessante.

Alcune buone ragioni per farlo:

  • Imparerai che le Muse, l’ispirazione, sono concetti di aria e basta, mentre se scrivi devi essere ancorato alla roccia, alla terra. Scomodo forse, ma indispensabile.
  • Comprenderai che c’è di peggio, ma scrivere non è così facile come sembra. All’inizio sei un inguaribile ottimista. Magari racconti divinamente barzellette, e c’è sempre qualcuno che salta fuori e dice: “Dovresti scrivere romanzi. Ci sei portato”. Certo. “Fissi benissimo i battiscopa. Dovresti dirigere l’Orchestra della Scala. Ci sei portato”.
    No, non è affatto così.
  • Scrivere è una condizione dinamica. Vuol dire che sei sempre in viaggio, non approdi mai e finché vivi, hai qualcosa da imparare. Di solito si incontrano persone che hanno pubblicato, o vogliono pubblicare, ma non sono disposti a imparare alcunché. Modificare le virgole? Riscrivere? “Io non riscrivo niente!”, annunciano, il petto gonfio d’orgoglio. Tolstoj riscrisse dodici volte Anna Karenina (per fortuna aveva la moglie ad aiutarlo): ma era un dilettante, si sa. Infatti nessuna delle sue opere è diventata un classico, vero?
  • C’è un prezzo da pagare. La scrittura ha bisogno di spazi. Significa che necessita di tempo, poco o tanto non importa, ma se lo vuoi fare (se hai talento e lo vuoi fare), viene il momento che devi sacrificare qualcosa per scrivere. La palestra, la televisione, il cinema. Occorre stabilire delle priorità, e poi scegliere. Cioè, tagliare via qualcosa.
  • Dopo tutte queste letture, ti scoprirai solo. Non avrai imparato a risolvere dubbi o problemi, ma avrai compreso che scrivere vuol dire innanzitutto scovare le proprie soluzioni ai problemi che la storia propone. Perché i libri sulla scrittura, almeno i migliori, spiegano cosa devi evitare. Non indicano cosa devi fare, perché se lo facessero, non produrrebbero altro che prodotti seriali.

Sei tu forse una frizione?


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