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Perché nella scrittura i dettagli sono importanti

Da Marcofre

Il mondo è così precario e instabile, per tanti versi, che credo sia importante cercare di concentrarsi sui dettagli e  sulle specificità (…)

Sono certo di non scrivere niente di nuovo. Eppure la cura per i dettagli è uno degli elementi capaci di rendere una storia nitida e forte. Per quale motivo continuare a battere su questo tasto, forse quasi consumato, è presto detto.
Attorno a noi si annida la fretta: punzecchia, morde, spinge e incita. Non permette che ci si soffermi troppo sulle cose. Se vai di fretta, tutto diventa “Cosa”: persone, animali, affetti, oggetti…

Sfumature e differenze si dissolvono. La faciloneria (scambiata con la semplicità) domina incontrastata.
Nella scrittura occorre invece imparare la cura e l’attenzione per i dettagli. Ne parla Carver (e chi altrimenti? La citazione all’inizio è sua infatti) nel libro che sfoglio di tanto in tanto: “Niente trucchi da quattro soldi”.

Esiste eccome il rischio di avvitarsi sui dettagli. A mio parere, può essere evitato se si bada a seguire con determinazione tre direttive:

  • Efficacia
  • Valore
  • Interesse

Chi bazzica su questo blog sa che non è la prima volta che ne parlo; non sarà nemmeno l’ultima.

So che elencare direttive non aggiunge né toglie qualcosa. Si arriva a comprendere qualcosa, la posta in gioco insomma, solo imparando a leggere sul serio.
Da quanto ho incontrato Carver (pochi mesi), mi sono imposto di osservare le parole.

Di mezzo c’è (per fortuna) il traduttore, a lui dobbiamo almeno un pensiero. Eppure queste storie che raffigurano la vita delle persone, sono sporche di polvere e sudore, traspirano paura e disperazione, o speranza, perché esistono i dettagli.

Un asciugamano. Un orologio. Un gesto. Non tutto è sempre perfetto, questo è evidente. Eppure si percepisce sempre il lavoro dello scrittore, la sua premura nell’adagiare su carta quella parola che si riferisce ai capelli, alla veranda, al bicchiere. Ed emergono, hai quasi la sensazione di vederli, di sentirne il peso.

Se la storia sfodera i dettagli, si sferra un duro colpo all’omologazione, a un certo tipo di cultura che cancella lo sguardo acuto, critico delle persone. Prima di tutto perché è nemica delle persone, a meno che non battano le mani con il sorriso sulle labbra. Poi, perché la persona in quanto tale guarda e i suoi occhi amano cogliere la realtà. E questa non è un solo colore, una sola idea, un solo pensiero.

La lettura contiene un formidabile appello al confronto; è uno dei motivi per cui raramente viene incoraggiata.


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