Perchè non mi piace il PD?, Non soltanto per la gracile opposizione fatta al regime berlusconiano, basti pensare alla regalia di D’Alema a Berlusconi delle frequenze TV e alla ” mancata ” legge sul conflitto d’interessi a cui aggiungiamo l’assenteismo in parlamento dei pdini d’alemiani che consentì allo scudo fiscale del 2008 di passare e al governo Berlusconi, che stava andando sotto, di salvarsi e a cui sommiamo anche l’appoggio dato da Veltroni al Lodo Alfano e la passività generalizzata con cui Giorgio Napolitano ha firmato tanto il Lodo Alfano, quanto lo scudo fiscale e altre leggi ad personam volute da Berlusconi il quale diceva che tutto andava bene e che la crisi era ormai alle spalle. Il PD non mi piace perchè in tutti questi anni non ha fatto altro che prendere in giro l’elettorato di sinistra, non senza la complicità, è vero, di altri partiti della sua stessa coalizione che non hanno avuto il fegato, per evitare di rimanere emarginati, di rompere totalmente i rapporti con questo partito che altro non è se non un tentativo di far risorgere il vecchio centro sinistra distrutto assieme alla vecchia DC, al vecchio PSI e al vecchio PCI più dal crollo del muro di Berlino dell’89 che non dalla breve stagione di ” mani pulite ” dei primi anni vovanta. Se il PDL è un partito cucito addosso a Berlusconi voluto tanto dalla massoneria, quanto dalla malavita organizzata che dal Vaticano, il PDS-PD è il solito compromesso tra esponenti laici pseudo progressisti ( e legati in gran parte, anche loro, a logge massoniche ) con esponenti clericali cattolici legati al Vaticano, lo dimostrano le continue discussioni peraltro su temi anche interessanti come i matrimoni tra omosessuali e il riconoscimente dei pari diritti tra le coppie di fatto e quelle coniugate ma che allo stato attuale delle cose, e cioè con otto milioni di cittadini indigenti che non riescono a conciliare il pranzo con la cena, appaiono dei problemi a dir poco irrisori e messi su per pura demagogia, all’unico scopo di distrarre l’opinione pubblica dalle vere emergenze del paese e dal fallimento della politica di Monti da loro sostenuto assieme PDL, UDC ecc. Io penso che più ancora del Movimento a 5 Stelle di Beppe Grillo, della Federazione di Paolo Ferrero o dell’ IDV di Di Pietro, PD, PDL, UDC e consociati temano quel 40-45% e passa ( a seconda di chi fa i sondaggi) d’elettorato che dichiara di non voler votare. Il perchè è evidente: se prendiamo ad esempio il Mov. a 5 Stelle, che è la forza numericamente più consistente e più organizzata che si oppone al governo e ai partiti che lo sostengono, questa è certamente temuta da Bersani, Casini, Berlusconi ecc. ma quanto meno possono quantificarla tra il 15-20% mentre di quella grande massa di elettori che ormai dichiara di non sentirsi più rappresentata da nessuna forza politica non sanno proprio un bel niente perchè sfugge totalmente al loro controllo e, se anche si tratta di una moltitudine amorfa di gente che professa differenti ideologie, ha però in comune il fatto di non amare nè il governo e neanche i partiti che lo sostengono ed è quindi da considerarsi una marea di mancati elettori solo in apparenza rassegnata o neutrale ma che in realtà è stufa di inseguire i capi carismatici del momento che poi spesso si rivelano un fallimento totale e che invece vorrebbe una forma di rappresentanza più diretta dove i delegati non piovano giù dall’ alto come avviene oggi ma che invece si formino dalla base e cioè che siano essi stessi parte integrante dell’elettorato con il quale condividano, quindi, necessità ed emergenze e che pertanto siano proprio per questo più motivati a portare avanti riforme e soluzioni a problemi di carattere generale che invece sembrano importare poco o niente all’attuale casta politica più interessata a mantenere lo status quo o ad avviare tutt’al più qualche mezza riforma, giusto per dar l’impressione di un cambiamento, ma che in concreto lascia solo il tempo che trova!
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