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Perché non siam popolo, perché siam divisi.

Creato il 18 febbraio 2011 da Clarinettem

Perché non siam popolo, perché siam divisi.

All’alba della magnifica lectio tenuta da Benigni sull’Inno italiano, sconforta ricordarsi che queste parole del nostro Inno sono più che mai attuali.

Citofono.

Tizio: “Salve, dovrei lasciarle una comunicazione.”

Clarinette (che stava studiando, che in questi giorni è molto, molto nervosa causa esame imminente e che di queste “comunicazioni” pseudo-commerciali/pseudo-beneficenza ne ha ricevute fin troppe): “Buongiorno. Di che tipo di comunicazione si tratta, scusi?”

Tizio: “Una comunicazione che sto lasciando a tutti i suoi vicini. Loro sono scesi a prenderla.”

Clarinette: “Buon per lei. Ma io vorrei sapere prima di che comunicazione si tratta, magari potrebbe non interessarmi.”

Tizio: “Ma se lei scende o mi fa entrare la vede e capisce. Guardi che tutti mi hanno aperto, eh. Tutti i suoi vicini!”

Clarinette: “Mi dica almeno da parte di chi è questa comunicazione. Chi è lei e perché dovrei aprirle?”

Tizio: “Lei scenda che così la vede!”

Clarinette: “Senta…”

Tizio: “Certo che si vede proprio che sei calabrese.”

Clarinette: “Complimenti! In compenso si vede proprio che lei, invece, è un gran maleducato e per giunta ignorante.”

Clic.

Ok. Forse la mia reazione è stata un po’ troppo da “nonna che ha paura di far entrare gli sconosciuti”, però vista la rivelazione finale sono quasi pentita di non avergli buttato dalla finestra un pentolone di acqua bollente.

Io sono mezza calabrese e mezza romagnola. Sono nata sul Lago Maggiore. Sono stata cresciuta da un siciliano in provincia di Varese. Sono follemente innamorata di un foggiano e vorrei andare a vivere in Emilia. Perciò tu, povero piccolo leghista che nella vita non hai trovato niente di meglio da fare che cercare di imbrogliare le persone porta a porta, tu che pensi di avermi insultata chiamandomi calabrese, sei solo un miserabile col cervello limitato dalla sua piccolezza, che della vita, dell’Italia e dell’essere Cittadini del Mondo, non ha capito e non capirà mai nulla.



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