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Perchè parolisi deve restare in carcere

Creato il 20 gennaio 2012 da Dailyblog.it @daily_blog

Di Michele Laganà il 20 gennaio | ore 08 : 40 AM


Perchè parolisi deve restare in carcere

Nel primo pomeriggio di oggi, la prima sezione della Cassazione ha pubblicato le motivazioni per le quali lo scorso 28 Novembre, la stessa Cassazione, non ha confermato la scarcerazioni del caporalmaggiore Salvatore Parolisi, unico accusato dell’omicidio della moglie Melania Rea. Nelle carte si legge che secondo la Cassazione, Parolisi non ha un alibi, “è pericoloso” ed inoltre ha depistato le indagini “con la messa in scena della siringa”. Nei confronti di Salvatore Parolisi, la Cassazione ha individuato una “pericolosità specifica sia processuale che criminale desumibile, oltre che dalla particolare gravità ed efferatezza del delitto contestato, anche dal depistaggio posto in essere successivamente (con la messa in scena della siringa) e il deturpamento del cadavere”.

Parolisi, secondo la cassazione, sarebbe quindi l’assassino di Melania Rea, avvenuto lo scorso 18 Aprile nel bosco di Ripe di Civitella vicino Teramo. La sentenza 2136 riporta come Parolisi, “non ha un alibi”, la cassazione rivela anche che “nessun profilo di illegittimità è fondatamente ravvisabile nell’ordinanza impugnata, con riferimento alla ritenuta sussistenza di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza”, visto “l’esauriente e corretto riferimento compiuto dai giudici del riesame alla personalità del soggetto indagato ed all’individuazione di una pericolosità specifica sia processuale che criminale, quale desumibile, oltre che dalla particolare gravità ed efferatezza del delitto contestato, anche dal depistaggio posto in essere successivamente e il deturpamento del cadavere”.

La cassazione, quindi, respinge la richiesta di scarcerazione avanzata dai legali di Salvatore Parolisi, definendo “infondati” i motivi addotti dalla difesa di Parolisi. La difesa del caporalmaggiore vuole mostrare alla Cassazione come i racconti di Parolisi in merito agli spostamenti che lui e la sua famiglia hanno compiuto quel 18 Aprile siano rimasti sempre gli stessi nel corso di tutte le indagini. “La stessa risulta formulata nelle sue linee essenziali gia’ in sede di denuncia della scomparsa della Rea, – così spiegano i legali di Parolisi – in un atto cioe’ che, come correttamente precisato nell’ordinanza impugnata, appartiene ad un primissimo momento processuale, in cui nessun elemento indiziante a carico del Parolisi poteva rappresentarsi”.

Insomma la Cassazione non ha visto nei racconti di Parolisi delle dichiarazioni reali e veritiere pertanto ha rigettato la domanda di scarcerazione avanzata nei mesi scorsi dai legali di Salvatore Parolisi.


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