ROMA – Benché negli ultimi anni la società si sia sensibilizzata molto sulla battaglia contro la non accettazione di sé, si sente sempre più spesso parlare di chirurgia plastica anche tra le donne comuni e non solo tra quelle dello spettacolo. È molto facile imbattersi in donne o uomini che si sono voluti fare un “ritocchino” del più svariato genere, da quelli più “invasivi” come la rinoplastica o la mastoplastica a quelli che sembrano più “leggeri” come il botox.
È dunque lecito chiedersi come mai questa moda sia in continua crescita, e un’interpretazione di questo fenomeno ha cercato di darla il documentario “Come prima più di prima mi amerò” di Alessandro Capitani e Stefano Grassi, in streaming gratuito per un mese sul sito di Wired.
Analizzando il concorso di “Miss Chirurgia Estetica 2010″ il documentario ha cercato di entrare nella vita delle partecipanti al concorso, provando a carpire i motivi che hanno spinto quelle donne a ricorrere alla chirurgia estetica.
Ebbene, sembrerà quasi “banale” eppure Alessandro Capitani ha raccontato, in una intervista a Wired, che uno dei motivi fondamentali che porta le donne a fare queste scelte è semplicemente il desiderio di apparire, possibilmente in televisione.
In effetti -spiega Alessandro- partecipando a questo concorso, molte donne hanno la possibilità di apparire poi in tv. Basti pensare che la vincitrice dell’edizione dell’anno 2009 diventò ospite fissa al programma “Chiambretti night”.
Ma, spiega il documentario, che probabilmente questo è solo il motivo “apparente”, che nasconde una grande fragilità dietro queste donne, come se la chirurgia riuscisse a cancellare le sofferenze o i dolori vissuti.