Perché noi crediamo di leggere. In realtà non lo facciamo più da quando… abbiamo smesso di frequentare la prima elementare.
I bambini che devono imparare a leggere, leggono per intero tutte le parole che trovano sulla pagina.
LA MAESTRA HA DETTO DI PORTARE LA CARTA DA PACCHI PER…
Lo so, non dovrei scrivere tutto maiuscolo ma è per far capire il modo che abbiamo noi di leggere (da bambini) quando indossiamo i guantoni e saliamo sul ring della vita. Perché forse nessuno ci fa abbastanza caso, ma è sempre un combattimento, e se conosci la parola hai la possibilità di non finire al tappeto.
Però questa maniera di leggere dura poco, finché non impariamo sul serio; allora, la faccenda cambia eccome.
Il cervello è un tipo furbo. Non ha molta voglia di lavorare, e soprattutto non ha alcuna intenzione di sprecare energie per qualcosa di così banale come la lettura. Perciò quando ritrova quel testo, o qualunque altro, si comporta in maniera differente.
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Ci si creda o no, è così che si legge (più o meno): il cervello ama risparmiare. In più, la lettura avviene in metro, sul tram, sull’autobus. Un occhio alla prossima fermata e a chi ci sta vicino.
Chi scrive di solito passa attraverso un bel numero di riletture, e molti refusi balzano fuori. Ma spesso sono necessari fortuna e un’attenzione supplementare per riuscire a scovarli tutti. Non riusciamo davvero a isolarci e a leggere come dovremmo. Così dopo la ventisettesima rilettura troviamo “rei” invece di “re”.
C’è una bella differenza tra refusi ed errori: i primi sono sbavature, i secondi tradiscono invece l’ignoranza delle regole cardine della scrittura. Uno degli scopi di un editor (uno, ho scritto!) è quello di andare a caccia dei primi; da quello che però si legge in giro sono i secondi che abbondano. Riflettiamo su questo aspetto: ci sarà un motivo se editor, autori, editori dicono che bisogna leggere, leggere e leggere. No, non è un complotto per costringerti a comprare i loro libri: esistono le biblioteche, davvero!
Avere almeno una scrittura decente, fa una bella impressione in chi ci legge. Non significa che arriva il contratto con l’editore, o lettori a frotte. Vuol dire che hai capito che la posta in gioco è alta, e che ti stai attrezzando. Male che vada, sarai una persona che non limita il suo pensiero a calcio e donne, e in certi ambienti questo deporrà in tuo favore.