Un fighter sai meglio di me, essendo un essere umano ha i suoi punti di forza, ma anche i suoi punti deboli, i suoi limiti e le sue paure anche se non lo ammette.
E si, strano ma vero, nessuno ammette di aver paura, ma devi sapere che tutti abbiamo paura di qualcosa quando dobbiamo combattere, e la cosa più subdola, è che quasi nessuno ha paura di combattere con l’avversario, ma ha paura di cose diverse, più sottili e a volte invisibili alla mente razionale.
Prima di andare avanti, lascia che ti sveli un piccolo segreto: il modo migliore per alimentare la paura, è nasconderla perché ti vergogni di aver paura.
Non voglio entrare nei particolari di questa cosa perché è abbastanza complessa, ma ti chiedo di riflettere attentamente a questa frase se vuoi imparare a superare i tuoi limiti e aumentare le tue performance ok?
Ora torniamo a noi invece.
Perché un fighter si blocca sul ring? Cosa succede? Cosa blocchi?
Sei li in piedi, guardi il tuo avversario con gli occhi attenti, ti muovi pronto a colpire, tiri qualche colpo a vuoto, senti la voce del tuo maestro che ti dice: dai, comanda tu!
qualche scambio, tu tiri, l’avversario risponde con forza e ti prende.
Ti sorprende alla grande…in quel momento inizi a pensare…ma sei titubante..ti manca quella sicurezza che vorresti avere.. dall’angolo senti che il maestro continua a darti suggerimenti..ma tu non lo fai..non ci riesci.
Stranamente accade qualcosa… senti il tuo maestro che ti urla ( uno-due), e in quel momento ti arrivano dal tuo avversario…bam bam al viso… cxxx dici… ma cerchi di restare concentrato e andare avanti e fare il tuo dovere,tirare colpi al tuo avversario.
Il match continua, ma non va come avevi sperato, anzi..va proprio da schifo..
In quel momento suona il gong, vai all’angolo, e il maestro con gli occhi fuori dalla testa dice gridando per spronarti: fai come in palestraaa, comanda tu.. tira colpi decisi.
Insomma, ti sei allenato bene, sei pronto, ma su quel ring ti blocchi e non partono i colpi..
ti è mai successo? Credo che non esista un fighter che non gli è mai successa una cosa del genere, ma la cosa da capire è: perché?
Ci possono una marea di fattori che ti bloccano, e un passo molto semplice ma molto efficace per iniziare a capirlo è farsi la domanda: COSA MI BLOCCA?
Ora fermati per qualche secondo e rifletti dentro te stesso ascoltando il tuo interno. Evita di correre a leggere le frasi successive.
tik -tak -tik-tak-tik-tak
Ti sei fermato? mmmmmm
Cosa è emerso? che tipo di risposta è uscita?
Prova a ragionare; se ti blocchi, vuol dire che c’è qualcosa che ti blocca giusto? bene, ma cosa ti blocca?
Cosa provi quando vedi che i colpi non partono e non capisci il perché?
Ti incazzi come una bestia e poi ti demotivi perché non riesci a fare quello che sai veramente; sai che lo sai fare, ma lo fai bene nel momento e nel posto sbagliato.
La differenza tra un fighter equilibrato e centrato, e un fighter no, è proprio quella di saper tirare come in palestra anche nei match, se non addirittura meglio.
Non a caso, quelli più bravi e pagati, sono quelli che usano di più la testa e sanno gestire il match con intelligenza, quindi tirando colpi chirurgici e potenti senza sprecare energie inutilmente, sanno gestire le energie e le loro emozioni, assumendo il controllo di se stessi sempre anche quando le cose prendono una brutta piega...
Insomma, hanno quella sicurezza, tenacia e determinazione che li differenziano da chi non ce la!
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Da fuori pensi siano degli alieni, degli essere superiori che non vanno nemmeno in bagno, che non hanno emozioni, ne blocchi, ne timori, ma questo è sbagliato.
Sono esseri umani come te, solo che hanno lavorato da sempre non solo sul fisico, ma anche sull’aspetto psicologico o no?
Ti ripeto una domanda fastidiosa ma reale:
Secondo te, per allenare la mente bisogna allenare il corpo e la potenza, o la mente e sfruttare al meglio il suo potenziale?
Basta fare riferimento a quando tutti ti dicono:
DEVI LAVORARE SULLA TESTA SE VUOI AVERE RISULTATI VERI E
COMBATTERE AL MEGLIO!
Bene, ma come di preciso, facendo più match o più allenamento con lo stesso assetto mentale e le stesse neuroassociazioni?
Spesso nei meeting, scherzando esce questa frase:
A volte sembra che i consigli siano per l’avversario perché li mette in pratica lui e non io
Forte no?
Può sembrare una barzelletta, ma a volte succede anche questa, solo che detta qui fa ridere, provarla di persona sul ring invece no.
Quindi, blocco psicologico, non partono i colpi..ok, ma è solo un evento unico, oppure ha anche delle conseguenze questo blocco?
Secondo te, la volta dopo possono ripetersi questi blocchi o ne sei esente completamente? Ci pensi? Li ignori perché pensi che NON pensarci ti sia di aiuto?
Dici a te stesso: spero di non bloccarmi come l’altra volta? non voglio bloccarmi?
Cosa fai per rimediare a questo?
Devi sapere che il blocco non è fisico in primis, è mentale che influenza il fisico in secondo momento, ma questo sono sicuro che lo sapevi anche tu, però sai come risolverlo e cosa fare perché non succeda mai più? Usi qualche strategia e fai come il caprone nella foto?
Una delle conseguenze fisiologiche che hanno questi blocchi, è il respiro.
Allora, quando non ti partono più i colpi, abbiamo detto sopra che ti incazzi, ci pensi, e poi forse ti demotivi perdendo quella sicurezza indispensabile per combattere.
Questo crea stress, ti stimola il cortisolo a mille che irrigidisce il tuo corpo che ti fa respirare male, facendo funzionare male l’espirazione e l’inspirazione, facendoti fare molta più fatica del dovuto senza concludere come sai fare veramente o vorresti fare.
Ora ti faccio una domanda particolare: quando il match finisce, sei stanco perché hai dato veramente tutto con forza, o sei stanco perché non sei riuscito a dare tutto, e hai combattuto in pieno scompenso fisico e mentale?
Ti sei accorto che in questo articolo ti ho fatto molte domande? Beh, queste sono domande di coaching, utili a capire quali sono i blocchi per poi lavorarci e trasformarli.
Ci sono molte tecniche nel coaching per superare questi blocchi, utili a trasformare le paure in risorse, togliere i blocchi superando i proprio limiti, tirando con sicurezza e determinazione.
Questo viene supportato anche da tecniche specifiche di respirazione coniugate alla mindfulness e pnl, attivando dei meccanismi automatici per combattere al meglio togliendo il freno a mano per fare le vera differenza nel combattimento.
Ora che siamo alla fine, ti chiedo: hai letto senza sosta, oppure ti sei fermato a riflettere per cercare di ascoltare il tuo corpo per trovare delle risposte?
Devi sapere che lo scopo del coaching, è quello di accedere al proprio potenziale interiore, e per farlo bisogna fermarsi ed entrare al proprio interno, STOP!
Sei disposto a farlo? FALLO!
Hai un sogno? VATTELO A PRENDERE!
Hai un sogno ma non fai nulla per averlo? Resterà solo un sogno fino alla morte.
Se OGGI non stai vivendo i tuoi sogni,
è perché IERI hai deciso di rimandare a DOMANI!
Rifletti sempre se ne vale la pena vivere una vita senza sogni, o se è meglio fare di tutto per raggiungerli e renderli reali.
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Emanuele Zanella