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Periferie: “Marino intervenga”, piccolo dossier sui primi 500 giorni del Sindaco

Creato il 12 novembre 2014 da Candidonews @Candidonews

Fori Imperiali: illuminati di notte entro 21 aprile 2015

E’ notizia di ieri gli scontri avvenuti a Tor Sapienza per la protesta di alcuni residenti verso il centro di accoglienza rifugiati, situato nel quartiere periferico della Capitale. L’ultimo di tanti episodi di microcriminalità che stanno interessando le periferie (e non solo) di Roma. Dall’assalto a due autobus a Corcolle a vari episodi di cronaca avvenuti a Tor Pignattara. Una situazione critica che ha convinto 62 comitati di quartiere a scendere in Piazza. Sabato 15. Una ‘Marcia della Ribellione dei Rioni e Quartieri di Roma’ contro “degrado, clandestini e criminalità”. La manifestazione si svolgerà dalle 10 in piazza dell’Esquilino.

Aggressioni in aumento nell’ultimo anno:

«Centottanta aggressioni nell’ultimo anno» denuncia il neonato sindacato del trasporto pubblico “Cambia Menti m410”. I pullman e i conducenti usati come bersagli. Da tossici, ubriachi, baby gang, teppisti. Non hanno un colore, un nome, un ceto sociale, una cittadinanza. Sono traversali e agiscono ovunque, certo. Ma in alcune zone di Roma di più. La periferia come il far west. Gli autisti come i pungiball. I mezzi pubblici come trofeo di caccia. Su tutte, la linea 20 express. Capace di far registrare sette assalti al bus in dieci giorni”

Periferie: “Marino intervenga”, piccolo dossier sui primi 500 giorni del Sindaco

Criticità diffuse, grane per Ignazio Marino. Proviamo quindi a fare un piccolo bilancio del primo anno e mezzo di mandato del Primo Cittadino. La sua giunta è impopolare nella città. 8 cittadini su 10 , secondo un sondaggio commissionato dallo stesso PD romano, danno un giudizio negativo sul suo operato. Il partito del Sindaco è ‘freddo’ verso il suo massimo rappresentante cittadino.

Marino è un ‘cane sciolto’, non soggetto a ‘caste’ (anche quelle del Partito Democratico locale) e questa è una cosa buona. Il rovescio della medaglia è che spesso sbaglia. Errori grossolani, come la nomina di Presidente dell’AMA, dimessosi dopo solo sei giorni dall’insediamento per via di una inchiesta pendente. Anche per la scelta del nuovo comandante dei vigili urbani il Sindaco ha dovuto fare marcia indietro, a causa della mancanza di requisiti del nominato. Il primo errore è comprensibile, il secondo meno. Non si assume una persona senza controllare che abbia i titoli per ricoprire tale incarico.

Discutibili alcune delle principali iniziative sulla mobilità. Per favorire l’uso del mezzi pubblici il Sindaco ha alzato i prezzi dei parcheggi a pagamento  tagliando anche 70 linee di bus periferiche. Non è decisamente la strada giusta per scoraggiare l’uso delle auto private quello di aumentare il prezzo di parcheggi di scambio con la metropolitana o di eliminare decine di linee bus. Eppure lo ha fatto:

Ignazio Marino ha adottato la prima serie di provvedimenti per razionalizzare e limitare l’uso del trasporto privato: aumento del 50% della tariffa per la sosta oraria fissata ora a 1,50 euro/ora, abolizione degli abbonamenti giornalieri e mensili, aumenti del costo dei pass per la ZTL, anche per chi accompagna i neonati negli asili comunali.

Periferie: “Marino intervenga”, piccolo dossier sui primi 500 giorni del Sindaco

Se appaiono giuste la battaglia per difendere il decreto Salva Roma che sbloccava i fondi per la città, l’accordo con la AS Roma per la nascita del nuovo Stadio con la riqualificazione della zona di Tor di Vallela riapertura dopo cinque mesi della Tangenziale e la questione ‘immondizia‘ con lo scontro con Cerroni, Marino non sembra avere un programma vero e proprio. E difetta anche di visione strategica. Il giorno della paventata ‘tempesta’ meteorologica, pur avendo predisposto tutte le misure di prevenzione, Marino ha pensato di bene di andare all’Anci a Milano. Avrebbe potuto posticipare l’appuntamento rimanendo in città per informarsi ora per ora. Ed invece ha preferito partire dando l’idea di ‘abbandonare’ la Capitale nel momento dell’emergenza.

Per non parlare degli aumenti indiscriminati per le tariffe degli asili nido comunali, fortunatamente bloccate dal Tar.

In sintesi. Tasse e balzelli senza fornire maggiori servizi, borseggiatori in piena attività nelle metropolitane, Raccordo anulare quasi del tutto al buio preda dei furti di rame (la gestione è di pertinenza Anas ma non sembrano essere pervenute pressioni fatte dal Sindaco per ripristinare l’illuminazione autostradale) e poi le periferie abbandonate a se stesse. Quest’ultimo problema viene da lontano. Iniziò Veltroni (che pagò caro nel 2008 con le periferie in massa votanti per il centrodestra), proseguì Alemanno. Oggi il sindaco non sta facendo nulla contro il degrado alle porte di Roma.

Un disagio crescente, tra atti di violenza ed esasperazione dei cittadini. Un problema destinato ad esplodere presto, ahimè, se non si farà qualcosa di concreto per la sicurezza. Per amministrare una città non basta chiudere al traffico il centro storico e battersi per i diritti civili. Il Sindaco deve fare sentire la sua presenza ai cittadini, nei problemi di tutti i giorni. Prima che ci pensino Salvini e Meloni. E questi ultimi, vedrete, rischiano di avere la ribalta mediatica nei prossimi mesi proprio qui a Roma. Marino lasci perdere i buoni propositi e le idee rivoluzionare a lungo termine, di concentri sui problemi ‘reali’, quelli di oggi. Altrimenti sarà travolto dagli eventi e tutta la città ne pagherà le conseguenze.


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