Perle, 280 sublimi strafalcioni scolastici, ovvero c’è del genio nell’ignoranza crassa
di Gianmarco Perboni
Rizzoli 2010
11,90 euro
Perle e pirla, il gioco di parole è talmente semplice che riuscirebbe anche agli studenti di cui si narra in questo scrigno di “maialate scolastiche” (il termine me lo suggerisce la copertina).
Gianmarco Perboni (Cuore e De Amicis, ma al peperoncino) esce in libreria con la sua seconda raccolta, dice d’averlo fatto per soldi, non stento a crederlo. E’ una lettura veloce, ridi per non piangere, piangi se pensi che qualche perla potrebbe essere scappata a tuo figlio, ridi perché a scuola non ci va più e, al massimo, le tue perle vengono raccolte su facebook. Confesso di fare una simile carognata, salvando intere videate di errori e orrori, e non lo faccio nemmeno per soldi!
Online troviamo anche il blog di questo maestro e lo leggiamo incacchiato (ho moderato i termini, mi fingo una signora) il tale, stufo marcio di questo mestiere: la Gelmini da prendere per il naso (guarda che brava, pure qui mi sono limitata), gli studenti da osservare come panda, gli incontri clandestini in sala professori per scambiarsi certe pirlate come fossero carte Magic. Io lo capisco questo povero cristiano, immagino la vita d’inferno, non avrei fatto l’insegnante nemmeno sotto tortura!
Non vorrei però finire in dramma, è già tragico il repertorio di panzanate che troviamo nel libro. Ve ne snocciolo alcune, poi decidete voi se ridere o piangere:
I Greci per esiliare i nemici della città usavano lo straccismo, cioè scrivevano il nome sugli stracci.
Lucia fu rapita dall’Anonimato.
Karl Marx fu l’inventore del comunismo e della povertà.
Il sottosuolo è pieno di orgasmi microscopici.
Prof, lei conosce tante lingue: è proprio un troglodita!
Ai posteriori l’ardua sentenza.
Ecco, appunto!