Magazine Diario personale

Permission to Land

Creato il 09 febbraio 2014 da Valeskywalker @valeskywalker
Fine del quattordicesimo giorno di ospedale,  di cui 13 nella very cool  Clinica Pediatrica Universitaria di Varsavia.
Siamo le veterane del reparto, tutti i pazienti correnti sono arrivati quando noi c'eravamo gia' >
Le infermiere entrano in stanza da noi anche con la tazza di te', oltre che con la flebo di antibiotico, perche' si divertono troppo a parlottare con la Viatrix che persino con drenaggio e cavi non ha mai smesso di elargire sorrisi, grazie e prego, piccole bufferie e grandi gesti commoventi. Ormai sanno persino di come io e il Senator ci siamo conosciuti e gliel'ha raccontato lui nei suoi turni di notte.
Le signore delle pulizie e le cuoche idem.
Le dottoresse di turno anche.
La Viatrix sta reagendo oltre ogni aspettativa.
Un anno fa di questi tempi sapeva forse 20 parole, adesso mi stupisce cosi':
"Mamma l'ospedale e' proprio un posto troooopppo fantastico!!!"
"Bea, ma sei sicura?'
"Si mamma!"
Poi si copre il viso e scoppia a ridere per cinque minuti.
Era ironica.
E percio' stamani mi sono detta, non e' che ci tengono qui perche' siamo troppo simpatiche, rispettose, educate,  collaborative, divertenti?
Percio' dalle 10.20, momento in cui ho sostituito il Senator, ho istigato mia figlia a tutte le attivita' piu casiniste che mi potessero venire in mente in quella situazione, avendo saputo che il dottore di turno era per la seconda volta in due settimane, un uomo, ed immaginandomelo quindi arcigno e serio, ho deciso di fare di tutto perche' non vedesse l'ora di dimetterci domattina all'alba
"Get rid of the Italians and restore the order!" Gia' mi immaginavo il pio uomo tergersi la fronte e inveire contro le infermiere, distrutto dai nostri schiamazzi.
E percio', dopo un warm up di costruzioni con le palline di mais e conseguente coloritura delle mani in modo quasi indelebile, abbiamo fatto le bolle col sapone dell'ospedale lavandoci le mani per mezz'ora nel lavello della nostra cameretta e poi abbiamo invaso la sala d'attesa del reparto con i seguenti giochi senza frontiere:
- salto della corda, utilizzando il bendaggio di ieri
- gare di lancio di aeroplanini disegnati sulle palette di legno usa e getta per guardare in gola
- pupazzi di neve con palline di carta ricoperte di salviette umidificate e carta igienica
Siamo tornate in camera per ricevere la visita di un ennesimo giovane dottor Carter, allegramente parlante italiano, con i dottorini studenti: la Viatrix di farsi auscultare non ne aveva nessuna voglia, ma ha intrattenuto i quattro cantando Oh Susanna e strimpellano la chitarrina di Peppa Pig. Galvanizzata dagli applausi ha sfasciato tutte le corde e un pezzo del manico, gridando di gioia come una piccola Jimi Hendrix mentre i dottorini applaudivano ancora di piu'.
Finita la pausa rock, siamo tornare a raccogliere bambini ribellli nella sala d'aspetto ormai diventata isolachenonc'e e abbiamo proseguito con:
- gavettoni con le siringhe (senz'ago) avanzate dall'immissione nelle infatili bocche dell'odiatissimo probiotico
- torneo di lancio di palline nel vasino messo su una sedia a mo' di canestro (mia figlia vice campionessa a fine giornata, tutti i partecipanti sono stati premiati con la misurazione dell'altezza e del peso)
- rincorsa dell'infermiera e fare buh!
- giostra sulla sedia girevole della caposala
Avevo anche in mente di giocare a lanciare le penne collose contro le finestre, se scuocevano di nuovo la pasta, ma la cuoca in contropiede mi ha chiamato in cucina per farsi dire il momento buono per scolarla.
Verso le sei, quando ormai eravamo entrambe distrutte e ritirate in camera, e' ricomparso il giovane dottor Carter parlante italiano. Ormai sono diventata brava a fare i colloqui ai medici per cui ho capito che con costui ci si potrebbe intendere sui modi per curare le Ice sisters e gli ho quindi domandato il numero: finalmente uno dei rari medici da queste parti che fa le visite a casa, cosa assai comoda se hai due figlie piccole e fuori ci sono menoventi.
Poi e' arrivato il Senator, ho salutato tutte le infermiere e le altre mamme e mentre uscivo ho buttato l'occhio nell'ufficio del Dottore di turno.
Che era il giovane Carter.
Speriamo di non essergli state cosi' simpatiche da volerci tenere ancora.
E a parte tutte le risate per esorcizzare,
speriamo che sia davvero l'ultima notte  della Viatrix in ospedale, che da domani questa sia di nuovo casa nostra, ne abbiamo bisogno tutti e quattro.

Permission to Land

art photo di Michal Koralewski



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