Da una parte il Pd non denuncia mai il caos della liuteria cremonese, segnalato da alcuni protagonisti del settore e ben rappresentato dalle lacerazioni interne a un mondo estraneo alla vita pubblica cremonese, abbandonato al dominio del più forte, ai gruppi di potere e decisamente refrattario a far valere regole di leale concorrenza e sviluppo sinergico. Dall’altra parte il Comune con il suo sindaco imposto dai soliti poteri, vincitore alle elezioni del 2009 per un “colpo di fortuna”, come affermato pubblicamente dall’ex segretario provinciale del Pdl Mino Jotta, è del tutto impotente a far valere il ruolo di terzietà del Comune, che di fatto in vari ambiti è colonizzato, conquistato, sequestrato da poteri estranei alla volontà degli elettori e ai diritti umani dei cittadini. Diritti umani di lavorare, di competere alla pari, con uguali opportunità rispetto ai gruppi di interesse, solitamente cattolici.
Perri (film) (Photo credit: Wikipedia)
Questo riguardo alla liuteria, le cui 150 botteghe (non a caso l’assessore alla cultura parla di 150 botteghe, non di organizzazione o di associazioni) seguono divergenti linee strategiche volte al successo sul mercato, più che allo sviluppo culturale e musicale, compito peculiare delle pubbliche istituzioni.
Il Museo del Violino si afferma informe nella torbida e nubilosa Cremona medievale, delle corporazioni in lotta, città nella quale le risposte non arrivano mai. Il sindaco Perri non risponde ai consiglieri del Pd Burgazzi e Bonali, il deputato Pizzetti non risponde da parecchi mesi al presidente dell’Anlai Nicolini. E nessuno parla mai di regole che dovrebbero valere per un sistema intero. E la gemellata e fiorita Kazanlàk?
Dunque funzionerà a pieno regime un Museo di cui i cittadini cremonesi e non solo non devono sapere nulla in un contesto da sempre riottoso a darsi regole comuni e condividere strategie utili a tutti. Viva la libertà, ma questo si chiama caos.
L’Unesco ha dato un riconoscimento di carattere conservatore: ha premiato una realtà esistente per renderla più nota, non ha dato un certificato di qualità sull’organizzazione. E questo non significa che l’esistente sia ben regolato, e dalle testimonianze raccolte e rese pubbliche non lo è.
Il Pd da parte sua a che gioco sta giocando? Vuole competere con il centrodestra e ripigliarsi i favori dei padroni delle ferriere? O vuole riorganizzare il comparto culturale con indirizzi che non significhino il “vantaggio di Cremona, cioè dei suoi gruppi di potere”, bensì il meglio possibile per la cultura, la musica e la liuteria. Perché il Pd giochi a carte scoperte dovrebbe spiegarci che cosa intende fare per migliorare lo stato di fatto della liuteria e delle politiche culturali e anche giovanili. Da tempo non arrivano risposte, per motivi diversi da quelli di Perri. Il Comune intanto, confermando la propria vocazione per i sentieri estranei alle qualità che dovrebbe esprimere una pubblica amministrazione (il Comune pare privatizzato, è incredibile!), ha pubblicato oggi una determinazione che dà al Capo ufficio di gabinetto il compito di occuparsi di “attività indirizzata alla realizzazione di progettualità specifiche legate all’avvio del museo del violino”. Insomma, vogliono che siano fatti loro. Ma il Comune non può lavorare per conto terzi.
La lettera di Oreste Perri dimostra che il sindaco non c’è. E che lavora senza la minima autonomia. Questa la risposta perrina alla lettera aperta dei consiglieri del Pd Bonali e Burgazzi.
Non posso che condividere le osservazioni che mi avete gentilmente sottoposto nella vostra lettera del 13 dicembre scorso, in merito al Museo del Violino.
Mi preme ribadire che costante è stata la attenzione dell’Amministrazione riservata in questi tre anni a tutto quanto si svolgeva attorno al MdV, dal recupero funzionale di piazza Marconi, compreso il parcheggio, alla ristrutturazione del Palazzo dell’Arte. Ho avuto modo di parlarne diverse volte, sia in Consiglio Comunale che in Commissione, informando inoltre degli sviluppi dei lavori ogniqualvolta se ne presentava l’occasione in differenti sedi.
Non parlerei di “ritardi, incertezze e soprattutto di carenza di informazioni”, per il passato. Certo oggi ci si pone davanti il tema della gestione della nuova struttura mussale che dovrà essere impostata registrando la sinergia di tutte le istituzioni culturali locali.
Inizia la fase più delicata, ne siamo consapevoli.
Terminate le feste natalizie sarà mia premura affrontare la questione nelle Commissioni Consiliari competenti per definire un percorso di informazione trasparente e per un coinvolgimento vero di tutte le istituzioni interessate al progetto.
Approfitto per innovare sinceri auguri, uniti ai più cordiali saluti
Il Sindaco
Oreste Perri
Complimenti al sindaco per la curiosa espressione “innovare sinceri auguri”, di cui non conosciamo il significato. Fenomeno tipico di un’amministrazione che non comunica se non incensandosi e innova solo gli auguri.