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Persistenze urbane: l'ingresso al Vicolo Storto

Creato il 07 marzo 2013 da Ambrogio Ponzi @lucecolore
Persistenze urbane: l'ingresso al Vicolo Storto Appare come un insignificante passo carraio che immette in via Don Minzoni, la dove finiscono le vetrine della nota profumeria, ma in realtà questo breve tratto coincideva con l'inizio di un vicolo che proseguiva e, con un percorso non lineare e cambi di direzione ad angolo retto, portava a via Croce Rossa, oggi sparita, o, meglio, "trasferita" oltre la ferrovia per finire poi sino al Borgo della Chiavica, l'attuale Via Vito Aimi. 
Il suo nome era Vicolo Zanese (già Vicolo Storto e, prima ancora, Vicolo del Consorzio) ed era la strada interna di un vasto e complesso insediamento urbano tra l'attuale Via Micheli e Via Ponte Romano(Borgo Oriola). Tutto questo prima del tracciamento di Via Corsica ora via Cavour, oggi il passo carraio, appena al di la di quanto mostrato dalla foto, introduce infatti ad una rampa che porta alle autorimesse ed alle cantine del palazzo in primo piano. Persistenze di questo tipo sono difficilmente riconoscibili nel tessuto urbano del centro storico. 


Persistenze urbane: l'ingresso al Vicolo Storto Questo lavoro in bianconero su carta di Ettore Ponzi ci trasporta a un centinaio d'anni fa. S'intravede l'ingresso ad arco di Vicolo  Zanese. Tutta questa zona subì effetti devastanti dai bombardamenti e fu praticamente rasa al suolo. Anche il caratteristico porticato che dava sulla piazzetta antistante all'abside del Duomo è sparito.


Persistenze urbane: l'ingresso al Vicolo Storto La mappa risale ad un secolo fa, al centro troviamo Vicolo Zanese nel suo complicato percorso da Borgo del Vescovo al Vicolo della Croce Rossa, continuando si arriva a Vicolo Vito Aimi.  Difficile individuare nella foto la Fidenza di oggi, questa è la zona più alterata del nostro centro storico.

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