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Perugia (umbria)

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

GEOGRAFIA

Il centro storico di Perugia si adagia su un'acropoli collinare che sorge all'altezza media di circa 450 m s.l.m.. Nel punto più alto, Porta Sole, l'altezza è di 493 m s.l.m., caratteristica che ne fa la città italiana più popolata fra quelle poste (altitudine della casa comunale) ad un'altitudine superiore ai 250 metri sul livello del mare. Il centro storico si sviluppa intorno a questo punto e sul crinale dei colli che da esso dipartono, formando cinque borghi medievali a prolungamento delle rispettive porte della città etrusca.

PERUGIA (UMBRIA)
Quindi all'originario cerchio delle mura etrusche (lunghe km 3), si aggiunse nel Duecento e Trecento la nuova definitva murazione medievale, tuttora quasi del tutto integra e che raggiunge lo sviluppo di km 9 (sup. 120 ettari). I cinque quartieri storici sono Porta Sole, Porta Sant'Angelo, Porta S. Susanna, Porta Eburnea e Porta S. Pietro, cui corrisposero per secoli i rispettivi spicchi dell'ampio territorio rurale soggetto alla città fin dal governo comunale. Il resto del territorio cittadino scende tutto intorno fino ai 280 m s.l.m. della valle di Pian di Massiano. Il territorio comunale, invece, arriva ai 170 m s.l.m., toccati nei pressi del corso del fiume Tevere, che ne segna i confini sud con il territorio di Torgiano. Perugia è posta nell'entroterra del centro Italia, nel punto più largo della Penisola. È la maggiore città tra Firenze e Roma, collocata in posizione mediana: circa 150 km da Firenze, Roma e Ancona, circa 400 km da Milano, Genova e Napoli. Possiede una superficie comunale di 449,92 km², tra le maggiori in Italia (densità di popolazione per km²: 373,8), che si estende su un ampio contado, con frazioni e castelli. Oltre ad articolarsi in sistemi collinari, monti e fasce di pianura, conta 54 cimiteri, 85 tra quartieri e frazioni e oltre 3.000 km di strade.
PERUGIA (UMBRIA)
L'area urbana contemporanea, che dal centro storico e le prime periferie, oggi tocca e ingloba i centri abitati viciniori sviluppatisi dal secondo dopoguerra, si conforma in un tessuto urbano sfrangiato e discontinuo, inframmezzato di coltivi e residui di campagna, lungo circa 20 chilometri da Villa Pitignano a San Martino in Campo, da Ferriera di Torgiano a Taverne di Corciano, ovvero sommando di fatto i comuni contermini di Corciano (ab. 21.000) e Torgiano (ab.6.000). L'acropoli perugina sembra costruita su una sola collina, ma in realtà sono due: il colle del Sole e il colle Landone. La massima depressione tra le due alture si estende dal fosso di Santa Margherita, a est, al fosso della Cupa, a ovest. In epoca etrusca si scelse quest'area in quanto ricca d'acqua, ma presto ci si accorse che il terreno era anche piuttosto franoso, cosa che lungo i secoli ha dato luogo costantemente a poderose fondazioni e fortificazioni, che perdurano tuttora in più punti.nella foto Perugia piazza italia
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IL CLIMA
Perugia gode di un clima temperato di tipo sublitoraneo interno con una temperatura media annua di poco superiore ai 13 °C. Il mese più freddo è gennaio, con una temperatura media di 4,2 °C e il più caldo luglio, con medie leggermente al di sotto dei 23 °C. Le precipitazioni annue sono generalmente comprese fra gli 800 ed i 900 mm (850 mm per il periodo 1961-1990, distribuite su 96 giorni). Talvolta, in inverno, le precipitazioni assumono un carattere nevoso. Qui di seguito riportiamo i dati climatici più significativi rilevati nel trentennio 1961-1990. Ricordiamo che l'osservatorio cittadino è situato a 520 m slm.
LA POPOLAZIONE
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IL SANTO PATRONO DI PERUGIA

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La Santa Chiesa di Perugia ("Sanctae Ecclesiae Perusinae Episcopus" così si firma nel 1036 in una pergamena dell'archivio capitolare, il vescovo Andrea) come tutte le realtà viventi che principalmente vivono e secondariamente lasciano anche tracce della loro vitalità religiosa (templi, scritti, lapidi) affonda le proprie origini nel periodo sub apostolico della Chiesa di Roma e regioni vicine.Una antica annotazione del Martirologio Romano, dice di Perugia: "Haec urbs Italiae antiquissima, in Umbria sita, hodie Perusia, religionis Christianae sacris jam fere usque ab apostolicis temporibus imbuta"(questa antichissima città dell'Italia, situata in Umbria e di nome Perugia, fu istruita alle cose sacre della religione cristiana fin quasi dai tempi apostolici). Ma le Passio di alcuni martiri umbri (S.Feliciano e San Giovenale) parlano anche di difficoltà e resistenze delle città di Perugia, Assisi e Spoleto ad accogliere la predicazione cristiana alla fine del II secolo.Questa incertezza di datazione dell'origine della Chiesa perugina, si riflette anche nella serie dei suoi primi Vescovi, il primo dei quali (protovescovo) di sicura datazione è il Vescovo Costanzo. Subi il martirio nel II secolo sotto l'imperatore M.Antonino (138-161) in località Trivio di Foligno ove, in suo onore, è esistita una chiesa fino agli inizi del XVII secolo.Trasferito subito il suo corpo a Perugia, fu deposto nel luogo detto "areola" cioè piccola area cimiteriale, dove oggi è la chiesa a lui dedicata. E' venerato come patrono principale della Diocesi e la sua festa è da sempre celebrata il 29 gennaio. Il suo culto si è diffuso anche fuori diocesi (Foligno, Gubbio) e regione (Toscana).
Compatrono della Diocesi e protettore della città è S.Ercolano v.m.. Il suo martirio, avvenne come quello di altri vescovi umbri, durante la calata dei Goti (Fulgenzio ad Ontricoli, Cassio a Narni, Fortunato a Todi) e fu consumato nell'assedio di Totila (547 ca) mentre difendeva la città al posto della carente autorità civile. Di Ercolano ne parla Papa San Gregorio Magno (590-604) avendone raccolta la memoria viva da San Florido, Vescovo di città di Castello, già discepolo e ospite a Perugia dello stesso vescovo Ercolano (Dialoghi, III, 13). Da lui si sa che Ercolano si era formato nella vita monastica, sulla scia di S.Benedetto, e che fu sepolto nella chiesa di S.Pietro. La sua memoria, celebrata inizialmente al 7 novembre, data presumibile del suo martirio (dies natalis) fu spostata al primo marzo, in occasione della solenne traslazione del suo corpo da S.Pietro alla Cappella eretta in suo onore a ridosso del nostro vecchio S.Lorenzo, al centro della piazza. Le vestigia di questa cappella sono parzialmente visibili sotto le logge di Braccio e dietro la statua di Giulio III.
Venerato come "defensor civitatis" (difensore della città) ne è il patrono principale ma la contiguità con la cattedrale dedicata a S.Lorenzo, diacono e martire della Chiesa di Roma, e la costruzione decentrata della chiesa a lui dedicata sotto le mura della città, nel luogo dove la tradizione lo vuole prima decapitato e poi spellato e temporaneamente sepolto, hanno fatto si che nel cuore e nella prassi dei perugini prevalesse la festa religiosa ed effetti civili della festa di S.Lorenzo (+ 258) titolare della cattedrale.
La serie dei Vescovi perugini, non completamente documentata da S.Ercolano (+547) al vescovo Rogerio (936), procede invece ininterrotta e completa da Rogerio al Vescovo attuale, lungo un millennio completamente documentato.
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Da questa serie ininterrotta e millenaria emergono notevoli figure di vescovi e di cardinali. Tra questi richiamiamo il vescovo Napoleone Comitoli (1591-1624) che appare in assoluto il più longevo di anni sulla cattedra di S.Costanzo (33 anni) con il merito di essere il S.Carlo Borromeo di Perugia, avendo calato con forza dolcezza e zelo i rinnovamenti del concilio di Trento dentro le antiche strutture fisiche e morali della Chiesa perugina. E ricordiamo anche il prolungato e fecondo episcopato del Cardinale Gioacchino Pecci (1846-1878) che prima di divenire Papa Leone XIII (1878-1903) ha rinnovato e riorganizzato profondamente ed estesamente le strutture materiali e spirituali della Chiesa Perugina nel delicato trapasso del periodo Risorgimentale.
Fu lui che nel 1882 elevò la Diocesi a titolo Arcivescovile e Paolo VI, a sua volta, la promosse a servizio delle diocesi vicine col rango di Metropolitana. Nel 1986 è stata unificata a Perugia la Diocesi di Città della Pieve per cui il nome attuale della diocesi è quello di Perugia - Città della Pieve (perusin - civitatis plebis).
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L'estensione attuale della diocesi è di 1900 Km² con una popolazione di 230.800 residenti (i dati sono del 1991) dei quali 228.600 cattolici; le parrocchie sono 153, i sacerdoti diocesani residenti sono 196, i religiosi 84; i membri degli istituti religiosi maschili sono 127, degli istituti femminili 521; gli istituti di educazione sono 32, di beneficienza 20.
Il Seminario diocesano, avviato da un sacerdote e da un laico (1559) antecedentemente alle prescrizioni del concilio di Trento (1563) e istituito giuridicamente dal vescovo Card. Fulvio della Corgna nell'ottobre 1564 accanto alla cattedrale, è stato ricostruito nel 1956 a Montemorcino e attualmente è senza seminaristi. Tutto il complesso di Montemorcino è in fase di ristrutturazione, a scopi pastorali. I Chierici di Teologia che attualmente si formano presso il Seminario Regionale di Assisi sono undici.
Dietro le cifre (battezzati, sacerdoti, religiosi, chierici, laici) e accanto alle antiche istituzioni (parrocchie, istituti religiosi, seminario...) che costituivano quasi esclusivamente l'antico assetto pastorale di impostazione clericale, anche la Chiesa Perugina sta maturando e svelando sempre più il nuovo volto postconciliare del Vaticano II, in base al quale non i soli chierici ma anche i laici costituiscono e attivano l'azione di salvezza della chiesa nel territorio. Sono fiorite le varie esperienze liturgiche, catechetiche e comunitarie, che a guisa del lievito evangelico, vanno fermentando, nel perenne spirito di Cristo, la sua chiesa che è in Perugia.

ANDAMENTO DEL MERCATO IMMOBILIARE UMBRO

 

Stando alle ultime rilevazioni ufficiali, sancite dal recente Listino della Camera di Commercio di Perugia, i prezzi medi di acquisto di un appartamento a Perugia oscillerebbero mediamente tra i 1.550 euro e i 3.150 euro al metro quadro, con evidenti differenze tra le zone storiche, quelle semicentrali, e quelle periferiche e semiperiferiche.

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La zona più cara della città è ancora quella del centro storico di pregio, dove un appartamento ristrutturato arriva a costare tra i 2.500 e i 3.300 euro al metro quadro, che scendono tra i 1.700 euro e i 3.000 euro al metro quadro nelle micro aree meno pregiate della stessa zona antica della realtà cittadina.Chiaramente più economiche sono le disponibilità abitative nel semicentro, dove un appartamento nuovo costa tra i 1.600 e i 2.350 euro al metro quadro, una casa ristrutturata tra i 1.350 euro e i 2.250 euro al metro quadro, e una proprietà immobiliare comunque abitabile è disponibile mediamente tra i 1.150 euro e i 1.800 euro al metro quadro.I valori commerciali delle case in vendita scendono ulteriormente nelle zone semiperiferiche e periferiche, con prezzi di mercato rispettivamente oscillanti tra i 950 e i 1.800 euro al metro quadro, e tra gli 850 e i 1.600 euro al metro quadro.Per quanto riguarda gli appartamenti in affitto, la situazione è discretamente differente, in quanto minori sembrano essere le differenze di prezzo tra le varie aree cittadine. Le case in affitto a Perugia costano infatti mediamente tra i 550 euro e i 600 euro al mese, con valori da rivedere al ribasso nelle zone più periferiche, dove un trilocale arriva a costare anche 400 euro al mese.
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(NELLA FOTO A DESTRA LA BORSA IMMOBILIARE RIUNITA IN COMMISSIONE )

LA CAMERA DI COMMERCIO DI PERUGIA MONITORA CON LA BORSA IMMOBILIARE DELLA REGIONE UMBRIA I VALORI.

ECCO CLICCANDO QUI SOTTO è POSSIBILE SCARICARNE COPIA DELL' ULTIMO LISTINO in pdf

Listino2012prezzimmobiliari umbria2012.pdf

nella foto sottostante Perugia Corso vannucci

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grafico andamento dei prezzi di perugia ultimo anno

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